Benvenuti nel tour virtuale della Bicocca degli Arcimboldi che vi permetterà di conoscere la storia e gli interni di questo meraviglioso edificio rinascimentale, oggi sede di rappresentanza del Gruppo Pirelli. Di seguito alcuni consigli utili per una migliore esperienza di navigazione.
È possibile passeggiare virtualmente tra le stanze muovendosi in ogni direzione, stanza e piano a seconda delle preferenze individuali, utilizzando le frecce visibili sulla schermata principale.
In alto a destra, un’icona fissa vi permetterà di accedere direttamente alle diverse stanze e poter approfondire diversi contenuti che arrichiscono l’esperienza virtuale. L’accesso a questi contenuti avviene tramite il pulsante in basso a destra. Sono state selezionati dalla Fondazione Pirelli documenti e immagini che vi porteranno alla scoperta della storia e del profondo legame con l’azienda.
Il pulsante in basso a sinistra vi accompagnerà invece direttamente nella stanza successiva per una più veloce fruizione della visita.
Buona navigazione,
Lo staff di Fondazione Pirelli
Simboli e leggende
La “Sala del sole raggiante” è decorata con il motivo del sole raggiante o “razza”, tipicamente associato alle famiglie dei Visconti e poi degli Sforza, a cui gli Arcimboldi erano legati. Gian Galeazzo Visconti è il primo a utilizzare il sole come simbolo per rappresentare il proprio governo che si ritrova, infatti, in molti edifici del territorio del Ducato di Milano. Questa stanza conserva una guglia e una grande lastra pavimentale in marmo. Opus Domus Mediolanensis, dice l’iscrizione sul pavimento. Leggenda vuole che i due manufatti – destinati alla Veneranda Fabbrica del Duomo e trasportati alla Bicocca degli Arcimboldi via Navigli – fossero il carico di un barcone affondato e che, una volta recuperati, siano entrati a far parte del décor della villa. Più facilmente, i due frammenti della cattedrale milanese vennero collocati in questa sala da Piero Portaluppi, impegnato già a partire dagli anni Venti del Novecento nei lavori di ristrutturazione del sagrato del Duomo.
Il motto in latino
Si accede a questo spazio di passaggio attraverso un’alta porta secentesca in marmo bianco e nero intarsiata con foglie d’acanto che conferisce una nota di sontuosità al palazzo in contrasto con lo stile rustico del nucleo originario della villa. Tutta la decorazione, caratterizzata da rami di melograno che vanno a formare un reticolato, è stata ricostruita durante il restauro degli anni Novanta del Novecento a partire da frammenti autentici. Nel punto in cui il fogliame s’interseca è posto il motivo del sole raggiante antropomorfizzato e, negli spazi liberi dai rami, due mani in preghiera sormontano il motto Sempre in Dio. Il melograno, per il colore rosso rubino dei suoi chicchi, richiama la corona di spine di Cristo e allude al suo martirio. Ad arricchire la sala, un mobile a cassettoni del Seicento.