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Il design italiano in mostra a Shanghai

Il sindaco di Roma Giovanni Alemanno, in Cina in visita ufficiale per la “settimana romana” dell’Esposizione Universale, visiterà la mostra “Disegno e Design. Brevetti e creatività italiani” presso la Tongji University di Shanghai. Organizzata dalla Fondazione Valore Italia in occasione dell’Esposizione Permanente del Made in Italy, lo scorso luglio la rassegna, dopo il grande successo riscosso a Roma, si è trasferita a Shanghai. Interamente dedicata ai brevetti che hanno segnato la storia del design industriale italiano , la mostra ha lo scopo di stimolare la consapevolezza dei visitatori sull’importante patrimonio creativo che caratterizza il sistema produttivo italiano.

Il Gruppo e la Fondazione Pirelli sono presenti in rassegna con alcuni prodotti che testimoniano la storica attenzione dell’azienda per la funzionalità e l’estetica dei suoi manufatti. Tra questi il Gatto Meo e la scimmietta Zizì, giocattoli in gommapiuma opera del genio di Bruno Munari brevettati negli anni Cinquanta.

Ma in rassegna Pirelli ha portato anche brevetti più recenti come il pneumatico moto Angel, dal disegno battistrada unico e innovativo, il famosissimo router Discus di Pirelli Broadband Solutions, le scarpe Angel e Icon di PZero, fino ai coloratissimi stivali in gomma. Tutti prodotti che, come nella tradizione della migliore industria italiana, coniugano innovazione industriale e design.

Per saperne di più www.disegnoedesign.it

Il sindaco di Roma Giovanni Alemanno, in Cina in visita ufficiale per la “settimana romana” dell’Esposizione Universale, visiterà la mostra “Disegno e Design. Brevetti e creatività italiani” presso la Tongji University di Shanghai. Organizzata dalla Fondazione Valore Italia in occasione dell’Esposizione Permanente del Made in Italy, lo scorso luglio la rassegna, dopo il grande successo riscosso a Roma, si è trasferita a Shanghai. Interamente dedicata ai brevetti che hanno segnato la storia del design industriale italiano , la mostra ha lo scopo di stimolare la consapevolezza dei visitatori sull’importante patrimonio creativo che caratterizza il sistema produttivo italiano.

Il Gruppo e la Fondazione Pirelli sono presenti in rassegna con alcuni prodotti che testimoniano la storica attenzione dell’azienda per la funzionalità e l’estetica dei suoi manufatti. Tra questi il Gatto Meo e la scimmietta Zizì, giocattoli in gommapiuma opera del genio di Bruno Munari brevettati negli anni Cinquanta.

Ma in rassegna Pirelli ha portato anche brevetti più recenti come il pneumatico moto Angel, dal disegno battistrada unico e innovativo, il famosissimo router Discus di Pirelli Broadband Solutions, le scarpe Angel e Icon di PZero, fino ai coloratissimi stivali in gomma. Tutti prodotti che, come nella tradizione della migliore industria italiana, coniugano innovazione industriale e design.

Per saperne di più www.disegnoedesign.it

La Fondazione Pirelli sostiene Idee Italiane

Indagare la situazione culturale del paese, la sua creatività e la sua capacità d’innovazione, dando vita ad un Osservatorio permanente, sono gli obiettivi del convegno Idee Italiane, promosso dalla Fondazione per l’Istituto Italiano di Scienze Umane e dalla Fondazione Corriere della Sera, con il sostegno della Fondazione Cariplo e della Fondazione Pirelli.

Un appuntamento destinato a diventare annuale, che il 15 e il 16 ottobre a Milano, presso l’auditorium Pirelli HQ, vedrà personalità della cultura e della scienza confrontarsi sulle prospettive e sui problemi della cultura in Italia. Per la prima edizione del convegno Idee Italiane il focus sarà l’architettura.

Dopo i saluti di Letizia Moratti, Marco Tronchetti Provera e Giuseppe Guzzetti, e l’introduzione di Gae Aulenti, Aldo Schiavone e Piergaetano Marchetti, interveranno tra gli altri Guido Martinotti, Stefano Rodotà, Pupi Avati, Gianrico Carofiglio, Marc Fumaroli e Vittorio Gregotti. Chiuderà l’incontro Umberto Eco.

Indagare la situazione culturale del paese, la sua creatività e la sua capacità d’innovazione, dando vita ad un Osservatorio permanente, sono gli obiettivi del convegno Idee Italiane, promosso dalla Fondazione per l’Istituto Italiano di Scienze Umane e dalla Fondazione Corriere della Sera, con il sostegno della Fondazione Cariplo e della Fondazione Pirelli.

Un appuntamento destinato a diventare annuale, che il 15 e il 16 ottobre a Milano, presso l’auditorium Pirelli HQ, vedrà personalità della cultura e della scienza confrontarsi sulle prospettive e sui problemi della cultura in Italia. Per la prima edizione del convegno Idee Italiane il focus sarà l’architettura.

Dopo i saluti di Letizia Moratti, Marco Tronchetti Provera e Giuseppe Guzzetti, e l’introduzione di Gae Aulenti, Aldo Schiavone e Piergaetano Marchetti, interveranno tra gli altri Guido Martinotti, Stefano Rodotà, Pupi Avati, Gianrico Carofiglio, Marc Fumaroli e Vittorio Gregotti. Chiuderà l’incontro Umberto Eco.

Pirelli racconta la F1

Energia e movimento. È questo il tema dell’incontro promosso dalla Sovrintendenza Archivistica per la Lombardia e a cui la Fondazione Pirelli è stata invitata a partecipare, nell’ambito delle Giornate Europee del Patrimonio.

Un’occasione per ascoltare i responsabili degli archivi storici di aziende che hanno operato e operano nel settore dell’energia e in quello automobilistico/motoristico: Alfa Romeo, Breda, Edison, Ercole Marelli, Pirelli, Magneti Marelli, Same Deutz e Roberto Zabban Fotografia Industriale. Professionisti che quotidianamente si confrontano con la storia e la cultura di queste aziende, ne custodiscono l’anima, e di cui possono offrire immagini preziose per raccontarne lo sviluppo e l’evoluzione.

E la storia Pirelli non può essere raccontata senza parlare di motorsport, soprattutto considerando il suo imminente ritorno in Formula 1 come fornitore unico. Ecco perché in occasione dell’incontro “Energia e Movimento”, la Fondazione Pirelli presenterà i contenuti e le attività dell’archivio storico ponendo particolare attenzione all’esperienza dell’azienda nell’automobilismo e nel motociclismo mondiale.

Un secolo di vittorie con le case automobilistiche italiane e internazionali più prestigiose, dalla Ferrari alla Maserati, dalla Lotus alla Brabham, con piloti passati alla storia come Fangio, Piquet, Schumacher. Cent’anni di competizioni e di vittorie che dal 1913 hanno portato Pirelli a gareggiare sui circuiti più impegnativi del mondo e che hanno costituito la base per il ritorno dell’azienda nella classe regina.

Energia e movimento. Gli archivi d’impresa si fanno conoscere
27 settembre 2010 – ore 15.00-18.00
Corso Magenta 24, Milano

Energia e movimento. È questo il tema dell’incontro promosso dalla Sovrintendenza Archivistica per la Lombardia e a cui la Fondazione Pirelli è stata invitata a partecipare, nell’ambito delle Giornate Europee del Patrimonio.

Un’occasione per ascoltare i responsabili degli archivi storici di aziende che hanno operato e operano nel settore dell’energia e in quello automobilistico/motoristico: Alfa Romeo, Breda, Edison, Ercole Marelli, Pirelli, Magneti Marelli, Same Deutz e Roberto Zabban Fotografia Industriale. Professionisti che quotidianamente si confrontano con la storia e la cultura di queste aziende, ne custodiscono l’anima, e di cui possono offrire immagini preziose per raccontarne lo sviluppo e l’evoluzione.

E la storia Pirelli non può essere raccontata senza parlare di motorsport, soprattutto considerando il suo imminente ritorno in Formula 1 come fornitore unico. Ecco perché in occasione dell’incontro “Energia e Movimento”, la Fondazione Pirelli presenterà i contenuti e le attività dell’archivio storico ponendo particolare attenzione all’esperienza dell’azienda nell’automobilismo e nel motociclismo mondiale.

Un secolo di vittorie con le case automobilistiche italiane e internazionali più prestigiose, dalla Ferrari alla Maserati, dalla Lotus alla Brabham, con piloti passati alla storia come Fangio, Piquet, Schumacher. Cent’anni di competizioni e di vittorie che dal 1913 hanno portato Pirelli a gareggiare sui circuiti più impegnativi del mondo e che hanno costituito la base per il ritorno dell’azienda nella classe regina.

Energia e movimento. Gli archivi d’impresa si fanno conoscere
27 settembre 2010 – ore 15.00-18.00
Corso Magenta 24, Milano

In mostra i cinquant’anni di Pirelli in Turchia

Istanbul. Una mostra fotografica, in esposizione presso il Ciragan Palace di Istanbul, celebra il 50° anniversario di attività di Türk Pirelli.
La collezione di immagini, grazie anche alla collaborazione con l’Archivio Storico della Fondazione Pirelli, racconta la storia industriale dell’azienda e la sua evoluzione tecnologica a partire dallo sbarco sulle rive del Bosforo, avvenuto nel 1960.

Il 26 aprile di quell’anno, infatti, inizia a Izmit (Turchia) la costruzione dello stabilimento destinato a rafforzare la produzione del Cinturato, pneumatico che un po’ alla volta stava conquistando i mercati di tutto il mondo. In pochi anni, l’impianto turco diventerà una delle principali realtà industriali Pirelli dedicato alla produzione di pneumatici per i segmenti auto, truck e motorsport.

Quest’ultimo segmento produttivo, ha portato lo stabilimento sotto i riflettori dei media. Difatti, contemporaneamente alla celebrazione del cinquantenario, è stata inaugurata, presso il polo industriale di Izmit (Turchia), la “fabbrica dei campioni”, l’impianto dove il gruppo produrrà i pneumatici che equipaggeranno le monoposto di Formula 1 durante tutto il triennio 2011-2013. Presenti all’inaugurazione della mostra le autorità locali e gli esponenti del mondo imprenditoriale e culturale turco, tra i quali il regista Ferzan Ozpetek e la cantante Sezen Aksu.

Istanbul. Una mostra fotografica, in esposizione presso il Ciragan Palace di Istanbul, celebra il 50° anniversario di attività di Türk Pirelli.
La collezione di immagini, grazie anche alla collaborazione con l’Archivio Storico della Fondazione Pirelli, racconta la storia industriale dell’azienda e la sua evoluzione tecnologica a partire dallo sbarco sulle rive del Bosforo, avvenuto nel 1960.

Il 26 aprile di quell’anno, infatti, inizia a Izmit (Turchia) la costruzione dello stabilimento destinato a rafforzare la produzione del Cinturato, pneumatico che un po’ alla volta stava conquistando i mercati di tutto il mondo. In pochi anni, l’impianto turco diventerà una delle principali realtà industriali Pirelli dedicato alla produzione di pneumatici per i segmenti auto, truck e motorsport.

Quest’ultimo segmento produttivo, ha portato lo stabilimento sotto i riflettori dei media. Difatti, contemporaneamente alla celebrazione del cinquantenario, è stata inaugurata, presso il polo industriale di Izmit (Turchia), la “fabbrica dei campioni”, l’impianto dove il gruppo produrrà i pneumatici che equipaggeranno le monoposto di Formula 1 durante tutto il triennio 2011-2013. Presenti all’inaugurazione della mostra le autorità locali e gli esponenti del mondo imprenditoriale e culturale turco, tra i quali il regista Ferzan Ozpetek e la cantante Sezen Aksu.

Auditorium di gomma per il requiem della vecchia Pirelli (La Stampa)

Giannizzeri in strada, concerto in fabbrica

Il ritorno della musica in fabbrica

La musica torna in fabbrica. Più di quattrocento persone hanno assistito al concerto de I Fiati di Torino voluto dalla Fondazione Pirelli nell’ambito della rassegna MiTo. Una platea che ha ridato vita, per una sera, allo stabilimento industriale di via Torino (Settimo Torinese), ormai in dismissione.

Tutt’altro che un requiem. Le note di Mozart, Rossini, Beethoven, Bach, Berio, Gabrieli, Saglietti e Stravinskij sono state un saluto. Un saluto ad una fabbrica che dopo 56 anni di produzione va in pensione, sostituita da uno nuovo stabilimento, tecnologicamente avanzato, già in costruzione a cinque chilometri di distanza.

Ma la fabbrica non è fatta solo di ferro e macchine, che possono essere sostituite o spostate. “La fabbrica è fatta da persone al lavoro. I gesti delle mani, svelte e capaci. E i movimenti delle macchine. La fabbrica è un ritmo. Voci e rumori. Che diventano un suono. La fabbrica ha una sua musica. L’industria ha una sua cultura. E la cultura può, anzi deve ritrovarsi negli spazi dell’industria” racconta Antonio Calabrò, direttore della Fondazione Pirelli e direttore Corporate Culture dell’azienda. E lavoratori ed ex lavoratori ieri erano presenti numerosi, insieme al sindaco di Settimo Torinese, Aldo Corgiat e ai vertici della Pirelli.

Egidio Pellegrin, Quintilio Di Antonio, Severino Scorzon, ex dipendenti Pirelli ormai in pensione, dietro i cancelli di via Torino hanno trascorso quarant’anni della loro vita. Ne parlano con malinconia e si emozionano quando quello spazio di lavoro e fatica e sudore si trasforma per una sera nella suggestiva cornice di un concerto per ottoni: “gli strumenti che più semplicemente ricordano la materia metallica, parente simbolica di quella con cui sono fatte le macchine. Ed è un gioco di armonie, per suggerire quel che il lavoro può essere, deve tendere a essere, anche quando quell’armonia è difficile.” Un buon esempio di cultura d’impresa contemporanea.

C’è una tradizione europea, che lega la musica ai luoghi del lavoro. Nella Vienna a cavallo tra Ottocento e Novecento, con i concerti per lavoratori: opere classiche per un pubblico nuovo e diverso dalla tradizionale utenza borghese e composizioni all’epoca contemporanee. E nell’Italia degli anni Sessanta e Settanta, con l’impegno di musicisti come Luigi Nono, Claudio Abbado e Maurizio Pollini, sensibilità ed esperienze differenti per “illuminare la fabbrica”.

Alle 19.00 i musicisti hanno preso posto sul palco. Alle loro spalle, a fare da quinte, bancali di pneumatici che per la loro natura hanno aiutato l’acustica.
Le note del Flauto Magico di Mozart e di una “fuga di Bach”, per un momento, sono sembrate provenire dalla fabbrica stessa.

La musica torna in fabbrica. Più di quattrocento persone hanno assistito al concerto de I Fiati di Torino voluto dalla Fondazione Pirelli nell’ambito della rassegna MiTo. Una platea che ha ridato vita, per una sera, allo stabilimento industriale di via Torino (Settimo Torinese), ormai in dismissione.

Tutt’altro che un requiem. Le note di Mozart, Rossini, Beethoven, Bach, Berio, Gabrieli, Saglietti e Stravinskij sono state un saluto. Un saluto ad una fabbrica che dopo 56 anni di produzione va in pensione, sostituita da uno nuovo stabilimento, tecnologicamente avanzato, già in costruzione a cinque chilometri di distanza.

Ma la fabbrica non è fatta solo di ferro e macchine, che possono essere sostituite o spostate. “La fabbrica è fatta da persone al lavoro. I gesti delle mani, svelte e capaci. E i movimenti delle macchine. La fabbrica è un ritmo. Voci e rumori. Che diventano un suono. La fabbrica ha una sua musica. L’industria ha una sua cultura. E la cultura può, anzi deve ritrovarsi negli spazi dell’industria” racconta Antonio Calabrò, direttore della Fondazione Pirelli e direttore Corporate Culture dell’azienda. E lavoratori ed ex lavoratori ieri erano presenti numerosi, insieme al sindaco di Settimo Torinese, Aldo Corgiat e ai vertici della Pirelli.

Egidio Pellegrin, Quintilio Di Antonio, Severino Scorzon, ex dipendenti Pirelli ormai in pensione, dietro i cancelli di via Torino hanno trascorso quarant’anni della loro vita. Ne parlano con malinconia e si emozionano quando quello spazio di lavoro e fatica e sudore si trasforma per una sera nella suggestiva cornice di un concerto per ottoni: “gli strumenti che più semplicemente ricordano la materia metallica, parente simbolica di quella con cui sono fatte le macchine. Ed è un gioco di armonie, per suggerire quel che il lavoro può essere, deve tendere a essere, anche quando quell’armonia è difficile.” Un buon esempio di cultura d’impresa contemporanea.

C’è una tradizione europea, che lega la musica ai luoghi del lavoro. Nella Vienna a cavallo tra Ottocento e Novecento, con i concerti per lavoratori: opere classiche per un pubblico nuovo e diverso dalla tradizionale utenza borghese e composizioni all’epoca contemporanee. E nell’Italia degli anni Sessanta e Settanta, con l’impegno di musicisti come Luigi Nono, Claudio Abbado e Maurizio Pollini, sensibilità ed esperienze differenti per “illuminare la fabbrica”.

Alle 19.00 i musicisti hanno preso posto sul palco. Alle loro spalle, a fare da quinte, bancali di pneumatici che per la loro natura hanno aiutato l’acustica.
Le note del Flauto Magico di Mozart e di una “fuga di Bach”, per un momento, sono sembrate provenire dalla fabbrica stessa.

Workers, la storia e il futuro della Pirelli, nel volto dei suoi protagonisti

Non è possibile pensare alla fabbrica, all’industria in generale, senza i suoi protagonisti: operai, ingegneri, tecnici, manager, ricercatori. Persone che attraverso il loro volto raccontano la civiltà delle macchine. Una civiltà che cambia nel corso del tempo, ma che mantiene sempre una sua dimensione di comunità, di socialità.

La fabbrica ha un’anima che abbiamo cercato di cogliere attraverso il volto e lo sguardo dei suoi protagonisti. Evocazioni e suggestioni di stili di vita di relazioni diversi.
Inaugurata domenica 12 settembre, la mostra fotografica “Workers”, racconta in settanta scatti, l’avventura industriale di Pirelli, la sua storia e il suo futuro, attraverso gli uomini e le donne che ad essa dedicano ogni giorno intelligenza, energie e competenze. E molti di questi uomini e di queste donne hanno voluto essere presenti all’evento. Hanno guardato se stessi in uno scatto strappato al lavoro e qualcuno si è commosso, scoprendo un’espressione o uno sguardo sconosciuto. Sono foto che parlano, che raccontano di persone e di vite. Qualcuno ha ancora le mani sporche di grasso, un altro ha gli occhi segnati dalla stanchezza di una vita passata in fabbrica, molti sorridono, emozionati. Ma sono tutti sguardi fieri. Sguardi di chi è consapevole e orgoglioso di fare, e fare bene.

Presenti all’inaugurazione Antonello Ghisaura, assessore ai Servizi Culturali e Sportivi del Comune di Settimo Torino e alcuni dei vertici della Pirelli tra cui: Alberto Pirelli, Gustavo Bracco, Giovanni Pomati e Antonio Calabrò.

“Workers”, la storia e il futuro della Pirelli a Settimo Torinese nel volto dei suoi protagonisti.
a cura della Fondazione Pirelli
Fotografie di Carlo Furgeri Gilbert

12 settembre – 10 ottobre 2010
Giardinera, via Italia, 90bis, Settimo Torinese.

Non è possibile pensare alla fabbrica, all’industria in generale, senza i suoi protagonisti: operai, ingegneri, tecnici, manager, ricercatori. Persone che attraverso il loro volto raccontano la civiltà delle macchine. Una civiltà che cambia nel corso del tempo, ma che mantiene sempre una sua dimensione di comunità, di socialità.

La fabbrica ha un’anima che abbiamo cercato di cogliere attraverso il volto e lo sguardo dei suoi protagonisti. Evocazioni e suggestioni di stili di vita di relazioni diversi.
Inaugurata domenica 12 settembre, la mostra fotografica “Workers”, racconta in settanta scatti, l’avventura industriale di Pirelli, la sua storia e il suo futuro, attraverso gli uomini e le donne che ad essa dedicano ogni giorno intelligenza, energie e competenze. E molti di questi uomini e di queste donne hanno voluto essere presenti all’evento. Hanno guardato se stessi in uno scatto strappato al lavoro e qualcuno si è commosso, scoprendo un’espressione o uno sguardo sconosciuto. Sono foto che parlano, che raccontano di persone e di vite. Qualcuno ha ancora le mani sporche di grasso, un altro ha gli occhi segnati dalla stanchezza di una vita passata in fabbrica, molti sorridono, emozionati. Ma sono tutti sguardi fieri. Sguardi di chi è consapevole e orgoglioso di fare, e fare bene.

Presenti all’inaugurazione Antonello Ghisaura, assessore ai Servizi Culturali e Sportivi del Comune di Settimo Torino e alcuni dei vertici della Pirelli tra cui: Alberto Pirelli, Gustavo Bracco, Giovanni Pomati e Antonio Calabrò.

“Workers”, la storia e il futuro della Pirelli a Settimo Torinese nel volto dei suoi protagonisti.
a cura della Fondazione Pirelli
Fotografie di Carlo Furgeri Gilbert

12 settembre – 10 ottobre 2010
Giardinera, via Italia, 90bis, Settimo Torinese.

Workers: Fotografie in mostra

Pirelli, il ritorno della musica in fabbrica

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