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Pirelli, la città,
la visione

Una storia che nasce a Milano oltre centocinquant’anni fa e continua fino a oggi nel mondo

Uno dei fili narrativi attraverso cui si può raccontare la storia di Pirelli è il legame con la città. Si tratta di un legame antico, che si forma già alle origini dell’impresa, e che non si interrompe nemmeno per un momento in oltre centocinquant’anni di storia, al passo con una dimensione che diventa sempre più internazionale. Anzi, possiamo dire che nel suo cammino di espansione e di evoluzione, l’azienda abbia continuato a trovare nella città quel partner fisico e culturale vivo e vitale, capace di ispirare e con cui costruire nel tempo una relazione di reciproco scambio e arricchimento, sempre con lo sguardo rivolto al futuro, sempre con una visione.

In primis parliamo del legame con Milano, che è la città dove – ancor prima della Pirelli – nasce l’idea della Pirelli: iscrivendosi nel 1867 all’Istituto tecnico superiore (il futuro Politecnico), Giovanni Battista, originario di Varenna, entra in un ambiente culturale e sociale fertile e vivace, caratterizzato da una forte attenzione verso il talento. È così che a Milano il giovane e brillante studente ha modo di entrare in contatto con professori illuminati e personalità filantropiche, che gli consentiranno – una volta conseguito tre anni dopo il diploma di ingegnere industriale con risultati eccellenti – di vincere una delle due borse di studio Berra Kramer, destinate ai due migliori laureati del Politecnico, e di intraprendere così un viaggio di studio di grande valore attraverso l’Europa industriale. Con queste premesse, nasce il 28 gennaio 1872 a Milano la società in accomandita semplice “G.B. Pirelli & C.”, prima azienda italiana per la manifattura di articoli in gomma elastica, la cui fabbrica entrerà in funzione un anno più tardi, producendo placche, guarnizioni e altri articoli per applicazioni industriali, in via Ponte Seveso (oggi via Fabio Filzi), a Milano.

La città di Milano incuba dunque il progetto Pirelli e continua a nutrirlo negli anni immediatamente successivi alla fondazione dell’azienda, grazie a quella molteplicità e simultaneità di esperienze industriali, sociali e culturali che la animavano e di cui Giovanni Battista diventa parte attiva, collaborando con i protagonisti del progresso della città e impegnandosi in prima persona anche nella vita politica milanese (nel 1877 entra a far parte del Consiglio comunale occupandosi in particolare dei problemi del quartiere dove abitava e dove aveva sede la fabbrica).

Così, il legame con la città di Milano diventa presto un carattere identitario: “Milano” entra nel nome dell’azienda e dei suoi prodotti, lasciando un segno nella costruzione della storia dell’impresa e del suo immaginario. Per esempio, la parola “Milano” compone il primo marchio di fabbrica di Pirelli – quello con la stella con l’iscrizione, registrato nel 1888 come contrassegno per l’intera produzione – e diventa ancor di più parte integrante nell’emblema successivo del 1901 dai tratti tenuemente liberty. Pirelli inizia nel frattempo ad ampliare la produzione verso il settore dei cavi isolati in gomma per il trasporto di energia e telecomunicazioni. Serve far costruire una nave con cui, a partire dal 1888, posare per conto del Governo Italiano ottocento chilometri di cavi destinati a collegare le isole minori all’Italia. Che nome dare a quest’impresa se non “Città di Milano”? La prima unità posacavi italiana attrezzerà i fondali di mari ben oltre la penisola e sarà un’esperienza destinata a entrare nella storia del Paese, fra mito e realtà. Ma tornando al nome della città che si incide sull’azienda: quando Pirelli comincia la fabbricazione delle “pneumatiche” per i velocipedi, tra i primi modelli del 1894 c’è il “Tipo Milano”. E così “Milano” si stampa nei cataloghi, listini prezzi, come già nella carta intestata, insomma in tutta la letteratura commerciale dell’azienda.

Pirelli, la città, la visione. La storia di Pirelli prosegue nel tempo e si amplia nella geografia così  come nella produzione, assumendo proporzioni multinazionali e molto diversificate.

Negli articoli che seguiranno sul nostro sito andremo ad approfondire, con l’aiuto dei documenti del nostro Archivio Storico, le diverse sfaccettature del rapporto fra Pirelli e la città, passando attraverso le città del mondo Pirelli – reali e immaginarie – fra espansione internazionale e contributo al dibattito culturale attraverso le pagine della Rivista Pirelli, fino ad arrivare al progetto della “Grande Bicocca” con lo straordinario contributo dell’azienda nella trasformazione urbanistica di Milano della fine del secolo scorso.

Protagoniste saranno anche le campagne di comunicazione e i grandi eventi, dove la città si prende la scena o fa da scena, rappresentandosi insieme a prodotti per loro natura legati alle sue strade, in movimento, in sintonia con l’esprit della vita delle metropoli. Ma soprattutto in dialogo con l’azienda, da sempre tesa a parlare i linguaggi dell’innovazione e del futuro.

Una storia che nasce a Milano oltre centocinquant’anni fa e continua fino a oggi nel mondo

Uno dei fili narrativi attraverso cui si può raccontare la storia di Pirelli è il legame con la città. Si tratta di un legame antico, che si forma già alle origini dell’impresa, e che non si interrompe nemmeno per un momento in oltre centocinquant’anni di storia, al passo con una dimensione che diventa sempre più internazionale. Anzi, possiamo dire che nel suo cammino di espansione e di evoluzione, l’azienda abbia continuato a trovare nella città quel partner fisico e culturale vivo e vitale, capace di ispirare e con cui costruire nel tempo una relazione di reciproco scambio e arricchimento, sempre con lo sguardo rivolto al futuro, sempre con una visione.

In primis parliamo del legame con Milano, che è la città dove – ancor prima della Pirelli – nasce l’idea della Pirelli: iscrivendosi nel 1867 all’Istituto tecnico superiore (il futuro Politecnico), Giovanni Battista, originario di Varenna, entra in un ambiente culturale e sociale fertile e vivace, caratterizzato da una forte attenzione verso il talento. È così che a Milano il giovane e brillante studente ha modo di entrare in contatto con professori illuminati e personalità filantropiche, che gli consentiranno – una volta conseguito tre anni dopo il diploma di ingegnere industriale con risultati eccellenti – di vincere una delle due borse di studio Berra Kramer, destinate ai due migliori laureati del Politecnico, e di intraprendere così un viaggio di studio di grande valore attraverso l’Europa industriale. Con queste premesse, nasce il 28 gennaio 1872 a Milano la società in accomandita semplice “G.B. Pirelli & C.”, prima azienda italiana per la manifattura di articoli in gomma elastica, la cui fabbrica entrerà in funzione un anno più tardi, producendo placche, guarnizioni e altri articoli per applicazioni industriali, in via Ponte Seveso (oggi via Fabio Filzi), a Milano.

La città di Milano incuba dunque il progetto Pirelli e continua a nutrirlo negli anni immediatamente successivi alla fondazione dell’azienda, grazie a quella molteplicità e simultaneità di esperienze industriali, sociali e culturali che la animavano e di cui Giovanni Battista diventa parte attiva, collaborando con i protagonisti del progresso della città e impegnandosi in prima persona anche nella vita politica milanese (nel 1877 entra a far parte del Consiglio comunale occupandosi in particolare dei problemi del quartiere dove abitava e dove aveva sede la fabbrica).

Così, il legame con la città di Milano diventa presto un carattere identitario: “Milano” entra nel nome dell’azienda e dei suoi prodotti, lasciando un segno nella costruzione della storia dell’impresa e del suo immaginario. Per esempio, la parola “Milano” compone il primo marchio di fabbrica di Pirelli – quello con la stella con l’iscrizione, registrato nel 1888 come contrassegno per l’intera produzione – e diventa ancor di più parte integrante nell’emblema successivo del 1901 dai tratti tenuemente liberty. Pirelli inizia nel frattempo ad ampliare la produzione verso il settore dei cavi isolati in gomma per il trasporto di energia e telecomunicazioni. Serve far costruire una nave con cui, a partire dal 1888, posare per conto del Governo Italiano ottocento chilometri di cavi destinati a collegare le isole minori all’Italia. Che nome dare a quest’impresa se non “Città di Milano”? La prima unità posacavi italiana attrezzerà i fondali di mari ben oltre la penisola e sarà un’esperienza destinata a entrare nella storia del Paese, fra mito e realtà. Ma tornando al nome della città che si incide sull’azienda: quando Pirelli comincia la fabbricazione delle “pneumatiche” per i velocipedi, tra i primi modelli del 1894 c’è il “Tipo Milano”. E così “Milano” si stampa nei cataloghi, listini prezzi, come già nella carta intestata, insomma in tutta la letteratura commerciale dell’azienda.

Pirelli, la città, la visione. La storia di Pirelli prosegue nel tempo e si amplia nella geografia così  come nella produzione, assumendo proporzioni multinazionali e molto diversificate.

Negli articoli che seguiranno sul nostro sito andremo ad approfondire, con l’aiuto dei documenti del nostro Archivio Storico, le diverse sfaccettature del rapporto fra Pirelli e la città, passando attraverso le città del mondo Pirelli – reali e immaginarie – fra espansione internazionale e contributo al dibattito culturale attraverso le pagine della Rivista Pirelli, fino ad arrivare al progetto della “Grande Bicocca” con lo straordinario contributo dell’azienda nella trasformazione urbanistica di Milano della fine del secolo scorso.

Protagoniste saranno anche le campagne di comunicazione e i grandi eventi, dove la città si prende la scena o fa da scena, rappresentandosi insieme a prodotti per loro natura legati alle sue strade, in movimento, in sintonia con l’esprit della vita delle metropoli. Ma soprattutto in dialogo con l’azienda, da sempre tesa a parlare i linguaggi dell’innovazione e del futuro.

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