Pirelli e il Festival MITO: la musica “al lavoro”
Ha inizio nel 2007 la collaborazione di Pirelli con il Festival MITO SettembreMusica; un legame che si inserisce nel solco delle relazioni tra il mondo delle imprese e quello della cultura, da sempre promosso da Pirelli attraverso la valorizzazione di iniziative in ambito artistico, culturale e di formazione.
Una tradizione che parte da molto lontano: basti pensare che nel 1954 l’eclettico John Cage, musicista americano famoso per il brano 4’33” (il totale dei minuti di silenzio), si esibì al Centro Culturale Pirelli con David Tudor in un “concerto per pianoforti preparati”. Viti, biglie, cucchiaini, pinze per biancheria, cannucce di bambù, ingranaggi di orologeria e altri oggetti applicati sulle corde dei due pianoforti per produrre suoni dagli effetti completamente inediti e stupire – nel bene e nel male – “uno dei pubblici indiscutibilmente più preparati della città”. È in questo contesto che Pirelli nel 2010 ha iniziato a promuovere gli eventi del Festival MITO nei propri spazi industriali, confermando il legame tra i luoghi del lavoro e quelli della musica, come una delle espressioni di quell’umanesimo industriale che storicamente la identifica.
L’edizione 2010 del Festival ha infatti visto un’orchestra misurarsi con gli spazi della fabbrica: il vecchio stabilimento di Settimo Torinese ha ospitato “I Fiati di Torino”, dall’Orchestra Sinfonica della RAI torinese, per una performance sulle note di Mozart, Bach e Beethoven, Berio e Gabrieli, Saglietti e Stravinskij davanti a una platea di oltre quattrocento persone.
Dopo il successo dell’edizione 2010, per MITO 2011 i musicisti sono tornati in fabbrica: questa volta l’orchestra “I Pomeriggi Musicali”, diretta dal maestro Luca Pfaff, nei rinnovati spazi del Polo Industriale di Settimo Torinese. Il programma ha previsto l’esecuzione di brani di Darius Milhaud, suite dal balletto “Le boeuf sur le toit”, Artur Honegger, “Pastoral d’été”, Manuel De Falla, suite dal balletto “El Amor Brujo”, Igor Stravinskij, “Suite per piccola orchestra n° 1 e n° 2”.
Nel settembre 2014 è stata invece l’Orchestra Filarmonica di Torino a esibirsi negli spazi del Polo Industriale di Settimo Torinese. I musicisti diretti da Micha Hamel hanno eseguito la “Sinfonia n.1 in Do maggiore op. 21” e la “Sinfonia n.7 in La maggiore op. 92” di Ludwig van Beethoven, applauditi da mille persone. Anche per “La Settima a Settimo” tra il pubblico, come sempre, moltissimi dipendenti Pirelli.
Per l’edizione di quest’anno, sotto la nuova direzione artistica di Nicola Campogrande, Pirelli ospiterà uno degli appuntamenti musicali in programma per l’edizione 2016, questa volta non in fabbrica ma nel suo “quartier generale”. Domenica 18 settembre, alle 21.00, l’Auditorium dell’edificio HQ1 – costruito attorno alla storica torre di raffreddamento dello stabilimento di Milano Bicocca – sarà il palcoscenico de “I figli di Beethoven”: i musicisti dell’“Altus Trio” eseguiranno il “Trio in Mi bemolle maggiore op. 70 n. 2” di Ludwig van Beethoven e il “Trio in fa maggiore op. 80” di Robert Schumann.
Ha inizio nel 2007 la collaborazione di Pirelli con il Festival MITO SettembreMusica; un legame che si inserisce nel solco delle relazioni tra il mondo delle imprese e quello della cultura, da sempre promosso da Pirelli attraverso la valorizzazione di iniziative in ambito artistico, culturale e di formazione.
Una tradizione che parte da molto lontano: basti pensare che nel 1954 l’eclettico John Cage, musicista americano famoso per il brano 4’33” (il totale dei minuti di silenzio), si esibì al Centro Culturale Pirelli con David Tudor in un “concerto per pianoforti preparati”. Viti, biglie, cucchiaini, pinze per biancheria, cannucce di bambù, ingranaggi di orologeria e altri oggetti applicati sulle corde dei due pianoforti per produrre suoni dagli effetti completamente inediti e stupire – nel bene e nel male – “uno dei pubblici indiscutibilmente più preparati della città”. È in questo contesto che Pirelli nel 2010 ha iniziato a promuovere gli eventi del Festival MITO nei propri spazi industriali, confermando il legame tra i luoghi del lavoro e quelli della musica, come una delle espressioni di quell’umanesimo industriale che storicamente la identifica.
L’edizione 2010 del Festival ha infatti visto un’orchestra misurarsi con gli spazi della fabbrica: il vecchio stabilimento di Settimo Torinese ha ospitato “I Fiati di Torino”, dall’Orchestra Sinfonica della RAI torinese, per una performance sulle note di Mozart, Bach e Beethoven, Berio e Gabrieli, Saglietti e Stravinskij davanti a una platea di oltre quattrocento persone.
Dopo il successo dell’edizione 2010, per MITO 2011 i musicisti sono tornati in fabbrica: questa volta l’orchestra “I Pomeriggi Musicali”, diretta dal maestro Luca Pfaff, nei rinnovati spazi del Polo Industriale di Settimo Torinese. Il programma ha previsto l’esecuzione di brani di Darius Milhaud, suite dal balletto “Le boeuf sur le toit”, Artur Honegger, “Pastoral d’été”, Manuel De Falla, suite dal balletto “El Amor Brujo”, Igor Stravinskij, “Suite per piccola orchestra n° 1 e n° 2”.
Nel settembre 2014 è stata invece l’Orchestra Filarmonica di Torino a esibirsi negli spazi del Polo Industriale di Settimo Torinese. I musicisti diretti da Micha Hamel hanno eseguito la “Sinfonia n.1 in Do maggiore op. 21” e la “Sinfonia n.7 in La maggiore op. 92” di Ludwig van Beethoven, applauditi da mille persone. Anche per “La Settima a Settimo” tra il pubblico, come sempre, moltissimi dipendenti Pirelli.
Per l’edizione di quest’anno, sotto la nuova direzione artistica di Nicola Campogrande, Pirelli ospiterà uno degli appuntamenti musicali in programma per l’edizione 2016, questa volta non in fabbrica ma nel suo “quartier generale”. Domenica 18 settembre, alle 21.00, l’Auditorium dell’edificio HQ1 – costruito attorno alla storica torre di raffreddamento dello stabilimento di Milano Bicocca – sarà il palcoscenico de “I figli di Beethoven”: i musicisti dell’“Altus Trio” eseguiranno il “Trio in Mi bemolle maggiore op. 70 n. 2” di Ludwig van Beethoven e il “Trio in fa maggiore op. 80” di Robert Schumann.