“L’anima” della gomma Pirelli in mostra al Museo Diffuso dell’Università di Milano-Bicocca
Inaugura oggi, presso la Biblioteca dell’Università di Milano-Bicocca, l’esposizione Birth: nascere non basta, la prima mostra organizzata dal Museo Diffuso Bicocca (MuDiB), realtà nata con lo scopo di mettere in connessione non solo i diversi dipartimenti dell’Ateneo ma anche le numerose anime del nostro quartiere.
La complessità del tema scelto, la nascita, è indagata attraverso prospettive differenti e articolata in quattro nuclei tematici – nascita dell’uomo, delle idee, delle piante e del museo – con oggetti, fotografie, testimonianze video e scritti che raccontano esperienze, progetti e ricerche. L’ultima sezione del percorso è dedicata alla nascita del MuDiB, affiancando al patrimonio dell’Università oggetti appartenenti ad altre realtà culturali o musei universitari presenti nel territorio circostante, con l’obiettivo di incuriosire i visitatori e invitarli a scoprire direttamente le loro collezioni.
Il quartiere Bicocca consolida lo stretto legame tra l’Università e gli Headquarters Pirelli: l’area, oggi sede delle due istituzioni e della Fondazione Pirelli con l’Archivio Storico aziendale, nasce infatti a partire dal 1906, quando Giovanni Battista Pirelli firma l’acquisizione di 116 ettari tra i comuni di Niguarda e Greco Milanese per espandere la produzione oltre gli stabilimenti di via Ponte Seveso.
La Fondazione Pirelli partecipa all’esposizione dell’Università mostrando le infinite possibilità di un materiale versatile come la gomma. Inizialmente trasformato in tubi, cinghie, valvole e guarnizioni, il caucciù giunge a interessare praticamente ogni aspetto della vita quotidiana, dallo sport al tempo libero, con i numerosi beni per il consumo portati da Pirelli sul mercato.
È però alla fine degli anni Quaranta che la gomma diventa anche design. Grazie alla collaborazione dell’azienda con l’artista Bruno Munari nascono i giocattoli in gommapiuma armata, animati cioè da filo metallico snodabile, assolute icone del disegno industriale internazionale: nel 1949 il gatto “Meo Romeo” e nel 1953 la “Scimmietta Zizì”, vincitrice l’anno seguente della prima edizione del Compasso d’oro.
Essenzialità formale, leggerezza e approccio pedagogico: un giocattolo rivoluzionario che ha fatto la storia, in mostra fino al 31 dicembre all’Università di Milano-Bicocca.
Inaugura oggi, presso la Biblioteca dell’Università di Milano-Bicocca, l’esposizione Birth: nascere non basta, la prima mostra organizzata dal Museo Diffuso Bicocca (MuDiB), realtà nata con lo scopo di mettere in connessione non solo i diversi dipartimenti dell’Ateneo ma anche le numerose anime del nostro quartiere.
La complessità del tema scelto, la nascita, è indagata attraverso prospettive differenti e articolata in quattro nuclei tematici – nascita dell’uomo, delle idee, delle piante e del museo – con oggetti, fotografie, testimonianze video e scritti che raccontano esperienze, progetti e ricerche. L’ultima sezione del percorso è dedicata alla nascita del MuDiB, affiancando al patrimonio dell’Università oggetti appartenenti ad altre realtà culturali o musei universitari presenti nel territorio circostante, con l’obiettivo di incuriosire i visitatori e invitarli a scoprire direttamente le loro collezioni.
Il quartiere Bicocca consolida lo stretto legame tra l’Università e gli Headquarters Pirelli: l’area, oggi sede delle due istituzioni e della Fondazione Pirelli con l’Archivio Storico aziendale, nasce infatti a partire dal 1906, quando Giovanni Battista Pirelli firma l’acquisizione di 116 ettari tra i comuni di Niguarda e Greco Milanese per espandere la produzione oltre gli stabilimenti di via Ponte Seveso.
La Fondazione Pirelli partecipa all’esposizione dell’Università mostrando le infinite possibilità di un materiale versatile come la gomma. Inizialmente trasformato in tubi, cinghie, valvole e guarnizioni, il caucciù giunge a interessare praticamente ogni aspetto della vita quotidiana, dallo sport al tempo libero, con i numerosi beni per il consumo portati da Pirelli sul mercato.
È però alla fine degli anni Quaranta che la gomma diventa anche design. Grazie alla collaborazione dell’azienda con l’artista Bruno Munari nascono i giocattoli in gommapiuma armata, animati cioè da filo metallico snodabile, assolute icone del disegno industriale internazionale: nel 1949 il gatto “Meo Romeo” e nel 1953 la “Scimmietta Zizì”, vincitrice l’anno seguente della prima edizione del Compasso d’oro.
Essenzialità formale, leggerezza e approccio pedagogico: un giocattolo rivoluzionario che ha fatto la storia, in mostra fino al 31 dicembre all’Università di Milano-Bicocca.