Accedi all’Archivio online
Esplora l’Archivio online per trovare fonti e materiali. Seleziona la tipologia di supporto documentale che più ti interessa e inserisci le parole chiave della tua ricerca.
    Seleziona una delle seguenti categorie:
  • Documenti
  • Fotografie
  • Disegni e manifesti
  • Audiovisivi
  • Pubblicazioni e riviste
  • Tutti
Assistenza alla consultazione
Per richiedere la consultazione del materiale conservato nell’Archivio Storico e nelle Biblioteche della Fondazione Pirelli al fine di studi e ricerche e conoscere le modalità di utilizzo dei materiali per prestiti e mostre, compila il seguente modulo.
Riceverai una mail di conferma dell'avvenuta ricezione della richiesta e sarai ricontattato.
Percorsi Fondazione Pirelli Educational

Seleziona il grado di istruzione della scuola di appartenenza
Back
Scuola Primaria
Percorsi Fondazione Pirelli Educational
Lasciate i vostri dati per essere ricontattati dallo staff di Fondazione Pirelli Educational e concordare le date del percorso.

Dichiaro di avere preso visione dell’informativa relativa al trattamento dei miei dati personali, e autorizzo la Fondazione Pirelli al trattamento dei miei dati personali per l’invio, anche a mezzo e-mail, di comunicazioni relative ad iniziative/convegni organizzati dalla Fondazione Pirelli.

Back
Scuole secondarie di I grado
Percorsi Fondazione Pirelli Educational
Lasciate i vostri dati per essere ricontattati dallo staff di Fondazione Pirelli Educational e concordare le date del percorso.
Back
Scuole secondarie di II grado
Percorsi Fondazione Pirelli Educational
Lasciate i vostri dati per essere ricontattati dallo staff di Fondazione Pirelli Educational e concordare le date del percorso.
Back
Università
Percorsi Fondazione Pirelli Educational

Vuoi organizzare un percorso personalizzato con i tuoi studenti? Per informazioni e prenotazioni scrivi a universita@fondazionepirelli.org

Visita la Fondazione
Per informazioni sulle attività della Fondazione e l’accessiblità agli spazi
contattare il numero 0264423971 o scrivere a visite@fondazionepirelli.org

La fotografia pubblicitaria, dove arte e prodotto si incontrano

Pirelli è sinonimo di prodotti che sono entrati nella vita quotidiana dei consumatori, plasmando l’immaginario collettivo grazie anche a una comunicazione pubblicitaria efficace, nel segno dell’innovazione e della qualità. Coinvolgendo nella sua ideazione e realizzazione artisti di fama internazionale – tra cui designer, pittori, registi, scrittori e grafici – Pirelli ha anticipato le evoluzioni dei linguaggi e degli strumenti della comunicazione visiva, in Italia ma non solo.
Anche l’obiettivo contribuisce a veicolare il messaggio dell’impresa. Quando la visione degli artisti incontra il prodotto aziendale nasce la fotografia pubblicitaria, il cui scopo è valorizzare gli articoli ed esaltarne le caratteristiche, tentando di catturare l’attenzione e stimolare l’interesse di chi la osserva. La narrazione visiva non si limita quindi a trasmettere un messaggio, ma deve coinvolgere ed emozionare.

Negli anni Cinquanta si fa leva sull’azione e la velocità, sui piloti e le vittorie più celebri: il volto di Juan Manuel Fangio campeggia su brochure, manifesti e cartoline, a mostrare il prestigio dello Stelvio, il “pneumatico dei record”, che equipaggia la Maserati del pilota argentino, portandolo sul gradino più alto del podio nel 1954. Anche l’immagine del campione del mondo Alberto Ascari, a bordo della sua Ferrari gommata “P lunga” – in pista o prima della partenza, guardando con sicurezza in camera – dimostra che “nessuna casa di pneumatici al mondo può vantare titoli pari a questi”. Non solo quello che accade in pista, ma anche il backstage delle competizioni diventa parte della comunicazione aziendale. In occasione del Gran Premio d’Italia del 1950, lo Stella Bianca, simbolo dell’età d’oro delle corse, è protagonista del reportage di Federico Patellani, utilizzato per manifesti e opuscoli: l’obiettivo è puntato sui meccanici-gommisti ai box intenti al controllo delle ruote, in tute e cappellini Pirelli, in una celebrazione delle capacità tecniche del Gruppo. Due anni dopo, è sempre un’immagine del “Servizio Corse Pirelli” a Monza, alle prese con la Ferrari numero 20 di Nino Farina, a dominare le pagine della Rivista Pirelli, con una squadra di specialisti che “assiste e consiglia, in tutte le gare e su tutte le strade, i maestri della velocità”.
La tradizione dei testimonial continua anche negli anni Novanta: non è più necessario mostrare il prodotto, i grandi campioni dominano da soli la scena. Basti pensare a Carl Lewis, fotografato ai blocchi di partenza da Annie Leibovitz nel 1994, con il famoso headline “La potenza è nulla senza controllo”, e ritratto due anni dopo anche da Albert Watson: un drammatico contrasto in bianco e nero, un close up del volto del velocista americano che emerge dal fondo e i suoi feroci denti aguzzi che “divorano la strada”, così come il pneumatico Dragon per motocicli.

Non solo i pneumatici che hanno fatto la storia delle competizioni sportive, ma anche i grandi protagonisti della motorizzazione di massa. Alla fine degli anni Cinquanta, Aldo Ballo immortala le prestazioni del pneumatico Inverno, in grado di sfidare la neve in salita e in discesa, in curva e in frenata, dando una performance “tale da tranquillizzare l’automobilista più prudente”. Uno scatto dell’acqua alta in piazza San Marco di Gianni Berengo Gardin, datato 1958, viene utilizzato per la comunicazione del rivoluzionario P3: infatti, il “patrimonio unico di energia e intelligenza” di Pirelli non ha solo permesso all’azienda di lavorare alprogetto di una diga anti-marea per Venezia, ma ha anche portato alla messa a punto del P3, capace di unire le tre caratteristiche fondamentali da offrire al guidatore, ovvero durata, sicurezza e comfort. Negli anni Sessanta François Robert fotografa, su una strada allagata dalla pioggia, una macchina in corsa gommata CINTURATO, sottolineandone la sicurezza sul bagnato, mentre lo stesso pneumatico è al centro delle immagini di Fulvio Roiter – un’istantanea di gioia e spensieratezza, con dei bambini che giocano con un carretto di legno per strada – e di Ugo Mulas: un veicolo parcheggiato con il disegno battistrada in evidenza, uno specchio d’acqua e una ragazza assorta nella lettura di un libro. Il primo radiale di casa Pirelli accompagna l’evoluzione della società italiana, che vede in quegli anni l’affermarsi di un nuovo concetto di mobilità alla portata di tutti e un’idea moderna di tempo libero. È sempre Mulas a raffigurare il CINTURATO sul lago di Como, a ritrarre il Sempione in ravvicinate inquadrature di grande eleganza formale – l’immagine del fotografo di Pozzolengo, sdraiato per terra, si riflette sul paraurti cromato della mitica Bianchina – e a evidenziare l’affidabilità del pneumatico N+R, in nailon più raion, utilizzando come volto della campagna genitori e figli, fratelli e sorelle… e anche un Setter irlandese.

La creatività degli artisti è a servizio anche delle due ruote: lo shooting del 1953 di una giovane donna sulla Vespa, simbolo di progresso e indipendenza, mostra come Pirelli sia la prima azienda in Italia a progettare pneumatici per motorscooter, contribuendo al successo di questo “modernissimo veicolo”. I tubolari velo sono invece al centro della celebre pubblicità che Massimo Vignelli realizza nel 1964: lo scatto di Aldo Ballo, raffigurante una ragazza sorridente in bicicletta, viene tradotto a livello grafico dal designer milanese dapprima su sfondo rosa e poi giallo, diventando parte della collezione permanente del MoMA. Un’immagine che va oltre il singolo prodotto, diventando una celebrazione della libertà, un’affermazione di emancipazione femminile e un autentico inno alla vita.
Gli stessi artisti sono poi chiamati a immortalare il vasto mondo dei prodotti diversificati: Ballo realizza numerosi still life per i cataloghi di prodotto, dagli articoli per il mare ai giocattoli in gomma; lo scatto firmato da Fulvio Roiter di una colomba in volo, di ritorno al proprio “tiepido e soffice” nido, viene utilizzato per i materassi in gommapiuma Pirelli, mentre Mulas fotografa uomini e donne con indosso impermeabili Pirelli, in ritratti caratterizzati da un’eleganza senza tempo.

Una storia di immagini e prodotti iconici, di sperimentazione e creatività, ieri come oggi. Il “saper fare” e il “saper comunicare” sono tutt’ora due elementi fondamentali e interconnessi del mondo Pirelli. L’evoluzione dei linguaggi digitali e l’innovazione continua dei processi produttivi vanno di pari passo con l’obiettivo dell’azienda di raccontare sé stessa, la propria memoria e gli obiettivi futuri. Comunicare la propria identità.

Pirelli è sinonimo di prodotti che sono entrati nella vita quotidiana dei consumatori, plasmando l’immaginario collettivo grazie anche a una comunicazione pubblicitaria efficace, nel segno dell’innovazione e della qualità. Coinvolgendo nella sua ideazione e realizzazione artisti di fama internazionale – tra cui designer, pittori, registi, scrittori e grafici – Pirelli ha anticipato le evoluzioni dei linguaggi e degli strumenti della comunicazione visiva, in Italia ma non solo.
Anche l’obiettivo contribuisce a veicolare il messaggio dell’impresa. Quando la visione degli artisti incontra il prodotto aziendale nasce la fotografia pubblicitaria, il cui scopo è valorizzare gli articoli ed esaltarne le caratteristiche, tentando di catturare l’attenzione e stimolare l’interesse di chi la osserva. La narrazione visiva non si limita quindi a trasmettere un messaggio, ma deve coinvolgere ed emozionare.

Negli anni Cinquanta si fa leva sull’azione e la velocità, sui piloti e le vittorie più celebri: il volto di Juan Manuel Fangio campeggia su brochure, manifesti e cartoline, a mostrare il prestigio dello Stelvio, il “pneumatico dei record”, che equipaggia la Maserati del pilota argentino, portandolo sul gradino più alto del podio nel 1954. Anche l’immagine del campione del mondo Alberto Ascari, a bordo della sua Ferrari gommata “P lunga” – in pista o prima della partenza, guardando con sicurezza in camera – dimostra che “nessuna casa di pneumatici al mondo può vantare titoli pari a questi”. Non solo quello che accade in pista, ma anche il backstage delle competizioni diventa parte della comunicazione aziendale. In occasione del Gran Premio d’Italia del 1950, lo Stella Bianca, simbolo dell’età d’oro delle corse, è protagonista del reportage di Federico Patellani, utilizzato per manifesti e opuscoli: l’obiettivo è puntato sui meccanici-gommisti ai box intenti al controllo delle ruote, in tute e cappellini Pirelli, in una celebrazione delle capacità tecniche del Gruppo. Due anni dopo, è sempre un’immagine del “Servizio Corse Pirelli” a Monza, alle prese con la Ferrari numero 20 di Nino Farina, a dominare le pagine della Rivista Pirelli, con una squadra di specialisti che “assiste e consiglia, in tutte le gare e su tutte le strade, i maestri della velocità”.
La tradizione dei testimonial continua anche negli anni Novanta: non è più necessario mostrare il prodotto, i grandi campioni dominano da soli la scena. Basti pensare a Carl Lewis, fotografato ai blocchi di partenza da Annie Leibovitz nel 1994, con il famoso headline “La potenza è nulla senza controllo”, e ritratto due anni dopo anche da Albert Watson: un drammatico contrasto in bianco e nero, un close up del volto del velocista americano che emerge dal fondo e i suoi feroci denti aguzzi che “divorano la strada”, così come il pneumatico Dragon per motocicli.

Non solo i pneumatici che hanno fatto la storia delle competizioni sportive, ma anche i grandi protagonisti della motorizzazione di massa. Alla fine degli anni Cinquanta, Aldo Ballo immortala le prestazioni del pneumatico Inverno, in grado di sfidare la neve in salita e in discesa, in curva e in frenata, dando una performance “tale da tranquillizzare l’automobilista più prudente”. Uno scatto dell’acqua alta in piazza San Marco di Gianni Berengo Gardin, datato 1958, viene utilizzato per la comunicazione del rivoluzionario P3: infatti, il “patrimonio unico di energia e intelligenza” di Pirelli non ha solo permesso all’azienda di lavorare alprogetto di una diga anti-marea per Venezia, ma ha anche portato alla messa a punto del P3, capace di unire le tre caratteristiche fondamentali da offrire al guidatore, ovvero durata, sicurezza e comfort. Negli anni Sessanta François Robert fotografa, su una strada allagata dalla pioggia, una macchina in corsa gommata CINTURATO, sottolineandone la sicurezza sul bagnato, mentre lo stesso pneumatico è al centro delle immagini di Fulvio Roiter – un’istantanea di gioia e spensieratezza, con dei bambini che giocano con un carretto di legno per strada – e di Ugo Mulas: un veicolo parcheggiato con il disegno battistrada in evidenza, uno specchio d’acqua e una ragazza assorta nella lettura di un libro. Il primo radiale di casa Pirelli accompagna l’evoluzione della società italiana, che vede in quegli anni l’affermarsi di un nuovo concetto di mobilità alla portata di tutti e un’idea moderna di tempo libero. È sempre Mulas a raffigurare il CINTURATO sul lago di Como, a ritrarre il Sempione in ravvicinate inquadrature di grande eleganza formale – l’immagine del fotografo di Pozzolengo, sdraiato per terra, si riflette sul paraurti cromato della mitica Bianchina – e a evidenziare l’affidabilità del pneumatico N+R, in nailon più raion, utilizzando come volto della campagna genitori e figli, fratelli e sorelle… e anche un Setter irlandese.

La creatività degli artisti è a servizio anche delle due ruote: lo shooting del 1953 di una giovane donna sulla Vespa, simbolo di progresso e indipendenza, mostra come Pirelli sia la prima azienda in Italia a progettare pneumatici per motorscooter, contribuendo al successo di questo “modernissimo veicolo”. I tubolari velo sono invece al centro della celebre pubblicità che Massimo Vignelli realizza nel 1964: lo scatto di Aldo Ballo, raffigurante una ragazza sorridente in bicicletta, viene tradotto a livello grafico dal designer milanese dapprima su sfondo rosa e poi giallo, diventando parte della collezione permanente del MoMA. Un’immagine che va oltre il singolo prodotto, diventando una celebrazione della libertà, un’affermazione di emancipazione femminile e un autentico inno alla vita.
Gli stessi artisti sono poi chiamati a immortalare il vasto mondo dei prodotti diversificati: Ballo realizza numerosi still life per i cataloghi di prodotto, dagli articoli per il mare ai giocattoli in gomma; lo scatto firmato da Fulvio Roiter di una colomba in volo, di ritorno al proprio “tiepido e soffice” nido, viene utilizzato per i materassi in gommapiuma Pirelli, mentre Mulas fotografa uomini e donne con indosso impermeabili Pirelli, in ritratti caratterizzati da un’eleganza senza tempo.

Una storia di immagini e prodotti iconici, di sperimentazione e creatività, ieri come oggi. Il “saper fare” e il “saper comunicare” sono tutt’ora due elementi fondamentali e interconnessi del mondo Pirelli. L’evoluzione dei linguaggi digitali e l’innovazione continua dei processi produttivi vanno di pari passo con l’obiettivo dell’azienda di raccontare sé stessa, la propria memoria e gli obiettivi futuri. Comunicare la propria identità.

CIAO, COME POSSO AIUTARTI?