Visioni d’imprese audaci
I racconti di esperienze imprenditoriali delineano l’essenza multiforme di chi crea e fa muovere le organizzazioni della produzione
Fiducia in ciò di cui ci si sente capaci ma anche voglia di fare e di coinvolgere gli altri. E poi qualcosa che è difficilmente sintetizzabile e ancora di più comprensibile da parte chi non l’ha vissuto. La sintesi dell’essere imprenditoriale rischia comunque di delineare sempre un’immagine parziale. Occorre allora il racconto per capire meglio. È quello che ha fatto Ray Smilor con il suo “Audaci Visionari. Come gli imprenditori fondano aziende generano fiducia e creano ricchezza” pubblicato in Italia poche settimane fa con una nuova edizione.
Smilor è attualmente Presidente della Foundation for enterprise development oltre che essere stato a lungo insegnante presso la Graduate School of business dell’Università del Texas. Le imprese le conosce bene e comprende quindi l’inafferrabilità della loro essenza se si guarda solamente alla teoria. Il libro quindi è la presentazione di storie concrete di successi e fallimenti d’impresa. E’ attraverso questa tecnica di narrazione che l’autore decifra il codice genetico imprenditoriale, oltre che illustrare le qualità che consentono agli imprenditori di superare gli ostacoli e di muovere verso il futuro con energia e ottimismo, riuscendo a trascinare altre persone nel loro cammino.
Fatto da sei sezioni e un epilogo, il libro (poco più di 200 pagine), inizia con il sondare l’anima dell’imprenditore per passare poi a capire quelli che vengono definiti come “i segreti” dell’imprenditorialità e successivamente le qualità che ogni imprenditore che voglia dirsi tale deve avere. Smilor poi guarda più da vicino al “lato oscuro” dell’imprenditoria (e cioè i fallimenti e le imprese andate male così come l’immagine negativa che può accompagnare questa attività), e poi all’impatto sociale della stessa. Ne emerge un ritratto multiforme dell’imprenditorialità, mai uguale, sempre diverso e in evoluzione, fatto di molte vittorie e altrettante sconfitte. Lontano dalla teoria d’impresa fissata nei manuali, ma immerso totalmente in una realtà contraddittoria e anch’essa continuamente mutevole.
Gli imprenditori, sostiene Smilor, “credono fermamente nella loro abilità di influenzare gli eventi, nella loro capacità di indirizzare la sorte e nel loro potere di modellare il futuro”. Audaci, appunto, e anche visionari.
Storia di storie d’imprese, il libro – che ha forse solo la pecca di avere troppe prefazioni, presentazioni e premesse prima di arrivare al vero succo dell’autore -, è da leggere con attenzione e magari rileggere in alcune sue parti.
Audaci Visionari. Come gli imprenditori fondano aziende generano fiducia e creano ricchezza
Ray Smilor
Guerini Next, 2017
I racconti di esperienze imprenditoriali delineano l’essenza multiforme di chi crea e fa muovere le organizzazioni della produzione
Fiducia in ciò di cui ci si sente capaci ma anche voglia di fare e di coinvolgere gli altri. E poi qualcosa che è difficilmente sintetizzabile e ancora di più comprensibile da parte chi non l’ha vissuto. La sintesi dell’essere imprenditoriale rischia comunque di delineare sempre un’immagine parziale. Occorre allora il racconto per capire meglio. È quello che ha fatto Ray Smilor con il suo “Audaci Visionari. Come gli imprenditori fondano aziende generano fiducia e creano ricchezza” pubblicato in Italia poche settimane fa con una nuova edizione.
Smilor è attualmente Presidente della Foundation for enterprise development oltre che essere stato a lungo insegnante presso la Graduate School of business dell’Università del Texas. Le imprese le conosce bene e comprende quindi l’inafferrabilità della loro essenza se si guarda solamente alla teoria. Il libro quindi è la presentazione di storie concrete di successi e fallimenti d’impresa. E’ attraverso questa tecnica di narrazione che l’autore decifra il codice genetico imprenditoriale, oltre che illustrare le qualità che consentono agli imprenditori di superare gli ostacoli e di muovere verso il futuro con energia e ottimismo, riuscendo a trascinare altre persone nel loro cammino.
Fatto da sei sezioni e un epilogo, il libro (poco più di 200 pagine), inizia con il sondare l’anima dell’imprenditore per passare poi a capire quelli che vengono definiti come “i segreti” dell’imprenditorialità e successivamente le qualità che ogni imprenditore che voglia dirsi tale deve avere. Smilor poi guarda più da vicino al “lato oscuro” dell’imprenditoria (e cioè i fallimenti e le imprese andate male così come l’immagine negativa che può accompagnare questa attività), e poi all’impatto sociale della stessa. Ne emerge un ritratto multiforme dell’imprenditorialità, mai uguale, sempre diverso e in evoluzione, fatto di molte vittorie e altrettante sconfitte. Lontano dalla teoria d’impresa fissata nei manuali, ma immerso totalmente in una realtà contraddittoria e anch’essa continuamente mutevole.
Gli imprenditori, sostiene Smilor, “credono fermamente nella loro abilità di influenzare gli eventi, nella loro capacità di indirizzare la sorte e nel loro potere di modellare il futuro”. Audaci, appunto, e anche visionari.
Storia di storie d’imprese, il libro – che ha forse solo la pecca di avere troppe prefazioni, presentazioni e premesse prima di arrivare al vero succo dell’autore -, è da leggere con attenzione e magari rileggere in alcune sue parti.
Audaci Visionari. Come gli imprenditori fondano aziende generano fiducia e creano ricchezza
Ray Smilor
Guerini Next, 2017