Viaggio intorno all’imprenditore
Giuseppe Berta scrive un libro inteso sulla figura alla base di ogni impresa
Chi è davvero l’imprenditore? Domanda cruciale per capire la natura dell’impresa, cioè della creatura che dal lavoro dell’imprenditore di fatto prende vita. Organismo e organizzazione, insieme di macchine e di vite, l’impresa viene plasmata a somiglianza dell’imprenditore, e subito dopo dei manager di cui questi si circonda. Questione di cultura così come di tecnica. Anche oggi, come in passato.
L’interrogativo sulla natura dell’imprenditore è quindi importante e affascinante. Alcune risposte alla domanda sono state cercate e trovate da Giuseppe Berta, che insegna Storia contemporanea alla Bocconi di Milano ma che ha anche al suo attivo una lunga collaborazione con il sistema delle imprese italiane. Berta nel suo “L’enigma dell’imprenditore (e il destino dell’impresa)” affronta il tema prima da un punto di vista strettamente storico, poi finisce con il ragionare sull’oggi. Il racconto inizia così a partire dalla metà del Settecento, quando l’imprenditore è rappresentato come il motore del processo economico. Economia classica pura, quindi, che viene seguita nel suo evolversi con un linguaggio piano e comprensibile ma non per questo superficiale. Dalla classica immagine dell’imprenditore, si passa quindi all’individuazione di caratteri più specifici e all’identificazione dell’imprenditore con la sua capacità di innovare. Fino all’avvento dell’impostazione manageriale statunitense. Imprenditore e manager per un certo periodo – spiega Berta –, vanno di pari passo per poi cambiare ancora. Con la diffusione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, la questione dell’imprenditorialità torna infatti ad essere centrale. Nuove figure di imprenditori – come Steve Jobs, Mark Zuckerberg e Elon Musk –, configurano secondo Berta un “capitalismo delle piattaforme” che è oggi in discussione e che apre la strada ad un’immagine nuova dell’imprenditore stesso.
Berta racconta e analizza, pone l’accento su un aspetto piuttosto che su un altro. Si fa leggere e accompagna chi legge lungo un viaggio breve in quanto a numero di pagine, ma intenso in quanto a contenuti. Libro di storia ed economia, l’ultima produzione letteraria di Giuseppe Berta va percorsa con attenzione e apre il ragionamento anche al futuro. Proprio nelle ultime righe del racconto si legge: “Per il momento, le fortune dell’imprenditorialità dipendono da un mondo plasmato, allo stesso tempo, dalle tecnologie, dai confini mobili dell’economia internazionale e dall’ampliamento a dismisura delle disponibilità e dei circuiti finanziari. Una miscela che apparentemente può alimentare all’infinito le opportunità e il numero dei nuovi imprenditori. Ma fino a quando?”.
L’enigma dell’imprenditore (e il destino dell’impresa)
Giuseppe Berta
il Mulino, 2018
Giuseppe Berta scrive un libro inteso sulla figura alla base di ogni impresa
Chi è davvero l’imprenditore? Domanda cruciale per capire la natura dell’impresa, cioè della creatura che dal lavoro dell’imprenditore di fatto prende vita. Organismo e organizzazione, insieme di macchine e di vite, l’impresa viene plasmata a somiglianza dell’imprenditore, e subito dopo dei manager di cui questi si circonda. Questione di cultura così come di tecnica. Anche oggi, come in passato.
L’interrogativo sulla natura dell’imprenditore è quindi importante e affascinante. Alcune risposte alla domanda sono state cercate e trovate da Giuseppe Berta, che insegna Storia contemporanea alla Bocconi di Milano ma che ha anche al suo attivo una lunga collaborazione con il sistema delle imprese italiane. Berta nel suo “L’enigma dell’imprenditore (e il destino dell’impresa)” affronta il tema prima da un punto di vista strettamente storico, poi finisce con il ragionare sull’oggi. Il racconto inizia così a partire dalla metà del Settecento, quando l’imprenditore è rappresentato come il motore del processo economico. Economia classica pura, quindi, che viene seguita nel suo evolversi con un linguaggio piano e comprensibile ma non per questo superficiale. Dalla classica immagine dell’imprenditore, si passa quindi all’individuazione di caratteri più specifici e all’identificazione dell’imprenditore con la sua capacità di innovare. Fino all’avvento dell’impostazione manageriale statunitense. Imprenditore e manager per un certo periodo – spiega Berta –, vanno di pari passo per poi cambiare ancora. Con la diffusione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, la questione dell’imprenditorialità torna infatti ad essere centrale. Nuove figure di imprenditori – come Steve Jobs, Mark Zuckerberg e Elon Musk –, configurano secondo Berta un “capitalismo delle piattaforme” che è oggi in discussione e che apre la strada ad un’immagine nuova dell’imprenditore stesso.
Berta racconta e analizza, pone l’accento su un aspetto piuttosto che su un altro. Si fa leggere e accompagna chi legge lungo un viaggio breve in quanto a numero di pagine, ma intenso in quanto a contenuti. Libro di storia ed economia, l’ultima produzione letteraria di Giuseppe Berta va percorsa con attenzione e apre il ragionamento anche al futuro. Proprio nelle ultime righe del racconto si legge: “Per il momento, le fortune dell’imprenditorialità dipendono da un mondo plasmato, allo stesso tempo, dalle tecnologie, dai confini mobili dell’economia internazionale e dall’ampliamento a dismisura delle disponibilità e dei circuiti finanziari. Una miscela che apparentemente può alimentare all’infinito le opportunità e il numero dei nuovi imprenditori. Ma fino a quando?”.
L’enigma dell’imprenditore (e il destino dell’impresa)
Giuseppe Berta
il Mulino, 2018