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La Persona prima di tutto e ancora una volta

Un agile libro aggiunge ai criteri ESG un ulteriore elemento – l’attenzione all’umano – per dare loro il vero significato che devono avere

Un mondo ESG è davvero più sostenibile? A questa domanda, in qualche modo sorprendente, cercano di rispondere Massimo Lapucci e Stefano Lucchini con un breve ma denso libro appena pubblicato. Il senso di “Ritrovare l’umano” lo si capisce subito dal sottotitolo: “Perché non c’è sostenibilità senza Health, Human e Happiness”. E si tratta di un senso che deriva da una constatazione: i celebri criteri che verificano e misurano gli impatti Environmental, Social e Governance sono di certo necessari per definire e migliorare le aziende e gli investimenti in termini di sostenibilità, negli ultimi anni, però, il loro significato si è talvolta inflazionato, alterato da esigenze di comunicazione, oppure eroso fino a renderli un adempimento burocratico o una mera quantificazione di bilancio. Condizioni, queste ultime, che si ritrovano nella gran parte degli approcci che al tema hanno le imprese di ogni ordine e grado.

Per adeguare l’acronimo ESG e il suo approccio alla celerità dei cambiamenti attuali, Lapucci e Lucchini individuano in una H il vero salto che occorre fare per trasformare gli ESG in strumenti adeguati per un progresso orientato alla “qualità del futuro”. L’H – come appunto indica il sottotitolo del libro – di Health, ma anche di Human, di Heart e Happiness. Un’operazione non solo lessicale ma di sostanza, che viene ricondotta a quattro punti: rendere gli ESG più percepiti dalle persone e dalle comunità, dare vita ad un modello che renda gli ESG naturali e necessari prima che utili, condividere sempre di più gli ESG e, infine, liberarli dalla patina elitaria che fino ad oggi li ha caratterizzati.

Lapucci e Lucchini arrivano a queste conclusioni ripercorrendo le evoluzioni storiche nel corso delle rivoluzioni industriali, passando per le tematiche più attuali del lavoro, dell’AI e della finanza etica, i due autori disegnano così un vero e proprio manifesto pragmatico sugli ESG del futuro e accompagnano chi legge alla riscoperta di quella pulsione, già manifestata nel secolo dei Lumi, che vuole riportare al centro la dignità della Persona (non a caso scritta con la P maiuscola) come perseguimento di un benessere collettivo sempre più irrinunciabile.

Ritrovare l’umano

Massimo Lapucci, Stefano Lucchini

Baldini+Castoldi, 2024

Un agile libro aggiunge ai criteri ESG un ulteriore elemento – l’attenzione all’umano – per dare loro il vero significato che devono avere

Un mondo ESG è davvero più sostenibile? A questa domanda, in qualche modo sorprendente, cercano di rispondere Massimo Lapucci e Stefano Lucchini con un breve ma denso libro appena pubblicato. Il senso di “Ritrovare l’umano” lo si capisce subito dal sottotitolo: “Perché non c’è sostenibilità senza Health, Human e Happiness”. E si tratta di un senso che deriva da una constatazione: i celebri criteri che verificano e misurano gli impatti Environmental, Social e Governance sono di certo necessari per definire e migliorare le aziende e gli investimenti in termini di sostenibilità, negli ultimi anni, però, il loro significato si è talvolta inflazionato, alterato da esigenze di comunicazione, oppure eroso fino a renderli un adempimento burocratico o una mera quantificazione di bilancio. Condizioni, queste ultime, che si ritrovano nella gran parte degli approcci che al tema hanno le imprese di ogni ordine e grado.

Per adeguare l’acronimo ESG e il suo approccio alla celerità dei cambiamenti attuali, Lapucci e Lucchini individuano in una H il vero salto che occorre fare per trasformare gli ESG in strumenti adeguati per un progresso orientato alla “qualità del futuro”. L’H – come appunto indica il sottotitolo del libro – di Health, ma anche di Human, di Heart e Happiness. Un’operazione non solo lessicale ma di sostanza, che viene ricondotta a quattro punti: rendere gli ESG più percepiti dalle persone e dalle comunità, dare vita ad un modello che renda gli ESG naturali e necessari prima che utili, condividere sempre di più gli ESG e, infine, liberarli dalla patina elitaria che fino ad oggi li ha caratterizzati.

Lapucci e Lucchini arrivano a queste conclusioni ripercorrendo le evoluzioni storiche nel corso delle rivoluzioni industriali, passando per le tematiche più attuali del lavoro, dell’AI e della finanza etica, i due autori disegnano così un vero e proprio manifesto pragmatico sugli ESG del futuro e accompagnano chi legge alla riscoperta di quella pulsione, già manifestata nel secolo dei Lumi, che vuole riportare al centro la dignità della Persona (non a caso scritta con la P maiuscola) come perseguimento di un benessere collettivo sempre più irrinunciabile.

Ritrovare l’umano

Massimo Lapucci, Stefano Lucchini

Baldini+Castoldi, 2024

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