La bella comunicazione
Un libro sui mondi e sui modi di comunicare ieri e oggi. Buona lettura anche per le imprese
Le imprese devono farsi conoscere. E farsi conoscere meglio di prima. Questione di concorrenza, di mercati più rapidi e “cattivi”, di informazione che deve essere sempre più attenta e accurata. Il farsi conoscere correttamente è anche un aspetto importante della cultura d’impresa, di ogni impresa, che voglia dirsi completa. L’organizzazione e i luoghi della produzione come sistemi aperti al mondo, non sono concetti astratti ma concreti, che si fanno ogni giorno.
E’ necessario tuttavia saper comunicare e, forse di più, saper distinguere quando la comunicazione diventa sovrabbondante, troppa, eccessiva, soffocante mancando quindi uno dei suoi obiettivi principali: informare sulla realtà e mettere tutti nelle uguali condizioni di scelta. Condizione difficile da raggiungere – quella di una comunicazione corretta e non soffocante -, soprattutto oggi.
Leggere “Comunicare meno. Comunicare meglio” di Serena Scarpello (firma del gruppo di Comunicazione Internazionale HAVAS dove per la divisione PR Milan si occupa di strategie di comunicazione, corporate magazine, relazioni con la stampa e organizzazione eventi), è un passo utile da compiere per comprendere meglio gli ambiti comunicativi nei quali le aziende si devono muovere.
Scarpello (seppur ancora giovane) ha dalla sua una grande esperienza di vita nei meandri della comunicazione e conduce il lettore lungo un percorso che lo mette in grado di affrontare con maggiore consapevolezza le criticità della comunicazione moderna. Partendo da una constatazione: la comunicazione è sempre più circolare, i contenuti e i contenitori si moltiplicano e noi siamo meno concentrati a causa dall’abbondanza delle informazioni gratuite e sempre disponibili, e più indaffarati nella corsa al controllo del nostro tempo.
Serena Scarpello inizia il suo viaggio dal punto di partenza giusto: la semplicità. Semplicità per farsi capire da tutti. Semplicità nelle sue innumerevoli declinazioni di chiarezza, completezza, bellezza e così via. Il succo della buona comunicazione, insomma. Da qui Scarpello dipana il suo ragionamento. Toccando fra l’altro le tappe della comunicazione d’impresa – da Enrico Mattei e Maurizio Cattelan -, con esempi importanti come ENI, Pirelli, Dompé, ATM, Bemberg, Finmeccanica, Chevron e molti altri raccontati attraverso prodotti editoriali e testimonianze. Per passare poi al racconto nelle sue varie forme (ciò che oggi va sotto il nome di storytelling), anche in questo caso affrontato con l’aiuto di esempi notevoli, per arrivare quindi alla questione della vita dei libri – come strumenti d’eccellenza nella comunicazione -, e dei libri nella vita. E approdare poi alla figura e al ruolo di chi si occupa di comunicazione oggi (con una attenzione particolare alle figure più strettamente collegate al web ma anche alla pubbliche relazioni in generale), oltre che alle regole della Rete. Tutto scritto ragionando e dando quando serve indicazioni operative. A corredo del testo, inoltre, un apparato di immagini che spesso valgono più di mille parole.
Serena Scarpello ha scritto un libro fitto di informazioni e contenuti (la troppa comunicazione è sempre dietro l’angolo), che è bello da leggere e da rileggere più volte. Che può fare discutere (e con il quale si può anche non essere totalmente d’accordo) e che quindi raggiunge il grande obiettivo di far pensare.
Comunicazione meno. Comunicare meglio
Serena Scarpello
Guerini Next, 2017
Un libro sui mondi e sui modi di comunicare ieri e oggi. Buona lettura anche per le imprese
Le imprese devono farsi conoscere. E farsi conoscere meglio di prima. Questione di concorrenza, di mercati più rapidi e “cattivi”, di informazione che deve essere sempre più attenta e accurata. Il farsi conoscere correttamente è anche un aspetto importante della cultura d’impresa, di ogni impresa, che voglia dirsi completa. L’organizzazione e i luoghi della produzione come sistemi aperti al mondo, non sono concetti astratti ma concreti, che si fanno ogni giorno.
E’ necessario tuttavia saper comunicare e, forse di più, saper distinguere quando la comunicazione diventa sovrabbondante, troppa, eccessiva, soffocante mancando quindi uno dei suoi obiettivi principali: informare sulla realtà e mettere tutti nelle uguali condizioni di scelta. Condizione difficile da raggiungere – quella di una comunicazione corretta e non soffocante -, soprattutto oggi.
Leggere “Comunicare meno. Comunicare meglio” di Serena Scarpello (firma del gruppo di Comunicazione Internazionale HAVAS dove per la divisione PR Milan si occupa di strategie di comunicazione, corporate magazine, relazioni con la stampa e organizzazione eventi), è un passo utile da compiere per comprendere meglio gli ambiti comunicativi nei quali le aziende si devono muovere.
Scarpello (seppur ancora giovane) ha dalla sua una grande esperienza di vita nei meandri della comunicazione e conduce il lettore lungo un percorso che lo mette in grado di affrontare con maggiore consapevolezza le criticità della comunicazione moderna. Partendo da una constatazione: la comunicazione è sempre più circolare, i contenuti e i contenitori si moltiplicano e noi siamo meno concentrati a causa dall’abbondanza delle informazioni gratuite e sempre disponibili, e più indaffarati nella corsa al controllo del nostro tempo.
Serena Scarpello inizia il suo viaggio dal punto di partenza giusto: la semplicità. Semplicità per farsi capire da tutti. Semplicità nelle sue innumerevoli declinazioni di chiarezza, completezza, bellezza e così via. Il succo della buona comunicazione, insomma. Da qui Scarpello dipana il suo ragionamento. Toccando fra l’altro le tappe della comunicazione d’impresa – da Enrico Mattei e Maurizio Cattelan -, con esempi importanti come ENI, Pirelli, Dompé, ATM, Bemberg, Finmeccanica, Chevron e molti altri raccontati attraverso prodotti editoriali e testimonianze. Per passare poi al racconto nelle sue varie forme (ciò che oggi va sotto il nome di storytelling), anche in questo caso affrontato con l’aiuto di esempi notevoli, per arrivare quindi alla questione della vita dei libri – come strumenti d’eccellenza nella comunicazione -, e dei libri nella vita. E approdare poi alla figura e al ruolo di chi si occupa di comunicazione oggi (con una attenzione particolare alle figure più strettamente collegate al web ma anche alla pubbliche relazioni in generale), oltre che alle regole della Rete. Tutto scritto ragionando e dando quando serve indicazioni operative. A corredo del testo, inoltre, un apparato di immagini che spesso valgono più di mille parole.
Serena Scarpello ha scritto un libro fitto di informazioni e contenuti (la troppa comunicazione è sempre dietro l’angolo), che è bello da leggere e da rileggere più volte. Che può fare discutere (e con il quale si può anche non essere totalmente d’accordo) e che quindi raggiunge il grande obiettivo di far pensare.
Comunicazione meno. Comunicare meglio
Serena Scarpello
Guerini Next, 2017