Innovazione e identità di genere tra storia e cultura d’impresa
Una originale ricerca di Banca d’Italia indaga su eredità secolari che contano ancora oggi
La storia insegna, anche nella gestione e nella cultura d’impresa. Così come nell’innovazione. Non si tratta di retaggi polverosi del passato, ma di eredità importanti che – magari anche a distanza di secoli – lasciano ancora il segno.
È il messaggio al quale si arriva leggendo l’interessante ricerca di “Inventrici: l’eredità delle corporazioni medievali” di Sabrina Di Addario, Michela Giorcelli e Agata Maida ospitata dalla collana di Banca d’Italia “Temi di discussione”.
La ricerca prende le mosse da una constatazione: la quota di donne inventrici è sensibilmente inferiore a quella degli uomini. Partendo da questa realtà, le autrici dell’indagine cercando di verificare se la bassa propensione femminile a brevettare in Italia dipenda dalla concezione storica del ruolo delle donne nella società, misurata con la loro incidenza tra i fondatori delle corporazioni nel Medioevo. La storia, dunque, come strumento per comprendere il presente. Anche nell’innovazione.
L’analisi utilizza quindi i dati sulle corporazioni dell’Archivio centrale dello Stato e i dati amministrativi sui datori di lavoro e i dipendenti e dati dell’Ufficio europeo dei brevetti.
I risultati mostrano che le province italiane che avevano una maggiore quota di donne tra i fondatori delle corporazioni medievali sono quelle in cui oggi è presente una più elevata quota di donne inventrici e una più intensa attività brevettuale femminile. E non basta, perché le stime mostrano anche che in quelle stesse province si ha oggi una più elevata percentuale di donne laureate, soprattutto da facoltà STEM, e una più alta partecipazione delle donne al mercato del lavoro.
L’analisi condotta da Sabrina Di Addario, Michela Giorcelli e Agata Maida aiuta a comprendere un aspetto particolare della vita delle imprese e dei territori, un aspetto di grande importanza oggi ma che affonda le radici nel passato.
Inventrici: l’eredità delle corporazioni medievali
Sabrina Di Addario, Michela Giorcelli, Agata Maida
Banca d’Italia, Temi di discussione n. 1480, marzo 2025
Una originale ricerca di Banca d’Italia indaga su eredità secolari che contano ancora oggi
La storia insegna, anche nella gestione e nella cultura d’impresa. Così come nell’innovazione. Non si tratta di retaggi polverosi del passato, ma di eredità importanti che – magari anche a distanza di secoli – lasciano ancora il segno.
È il messaggio al quale si arriva leggendo l’interessante ricerca di “Inventrici: l’eredità delle corporazioni medievali” di Sabrina Di Addario, Michela Giorcelli e Agata Maida ospitata dalla collana di Banca d’Italia “Temi di discussione”.
La ricerca prende le mosse da una constatazione: la quota di donne inventrici è sensibilmente inferiore a quella degli uomini. Partendo da questa realtà, le autrici dell’indagine cercando di verificare se la bassa propensione femminile a brevettare in Italia dipenda dalla concezione storica del ruolo delle donne nella società, misurata con la loro incidenza tra i fondatori delle corporazioni nel Medioevo. La storia, dunque, come strumento per comprendere il presente. Anche nell’innovazione.
L’analisi utilizza quindi i dati sulle corporazioni dell’Archivio centrale dello Stato e i dati amministrativi sui datori di lavoro e i dipendenti e dati dell’Ufficio europeo dei brevetti.
I risultati mostrano che le province italiane che avevano una maggiore quota di donne tra i fondatori delle corporazioni medievali sono quelle in cui oggi è presente una più elevata quota di donne inventrici e una più intensa attività brevettuale femminile. E non basta, perché le stime mostrano anche che in quelle stesse province si ha oggi una più elevata percentuale di donne laureate, soprattutto da facoltà STEM, e una più alta partecipazione delle donne al mercato del lavoro.
L’analisi condotta da Sabrina Di Addario, Michela Giorcelli e Agata Maida aiuta a comprendere un aspetto particolare della vita delle imprese e dei territori, un aspetto di grande importanza oggi ma che affonda le radici nel passato.
Inventrici: l’eredità delle corporazioni medievali
Sabrina Di Addario, Michela Giorcelli, Agata Maida
Banca d’Italia, Temi di discussione n. 1480, marzo 2025