Gli strumenti utili per conoscere la realtà
La statistica raccontata in modo efficace per comprendere meglio cosa accade e agire di conseguenza
Conoscere bene per gestire meglio. Il principio non è certo nuovo, ma di questi tempi è in qualche modo tornato all’attenzione di molti. Questione di cronaca e di complessità del divenire. In una situazione di questo genere, è importante riappropriarsi non solo di un sano spiritico critico, ma anche della conoscenza delle tecniche per analizzare la realtà. La statistica è tra queste, ecco perché è utile leggere “L’arte della statistica. Cosa ci insegnano i dati” scritto da David John Spiegelhalter che da decenni si occupa della materia e che attualmente dirige il Winton Centre for Risk and Evidence Communication dello Statistical Laboratory della Cambridge University.
Spiegelhalter affronta la statistica non solo e non tanto dal punto di vista teorico, ma soprattutto da quello pratica e operativo. L’assunto di partenza del suo libro – circa 300 pagine non sempre facile da leggere ma comunque accessibili -, è uno solo: nell’era in cui i big data si affermano come disciplina fondamentale del mondo dell’economia, della finanza e in tutti gli aspetti della vita politica e sociale, essere consapevoli delle basi della statistica è piú importante che mai.
L’autore guida quindi il lettore attraverso i principî essenziali di un universo fondamentale, partendo da casi particolari della vita di tutti i giorni per introdurre ai concetti generali. Dopo una chiara introduzione al tema, Spiegelhalter passa in rassegna tutti gli aspetti fondamentali della statistica: dalla regressione alle previsioni, dalle stime alla probabilità, per arrivare al complesso passaggio della comunicazione dei risultati di una indagine statistica.
Spiegelhalter fornisce, in altri termini, una vera “cassetta degli attrezzi” per mettere le mani in una materia certamente utile ma sicuramente non facile da affrontare.
Per tutti, passaggi importanti del libro sono quelli relativi all’insistenza sulla “alfabetizzazione ai dati” e cioè sulla capacità di porre attenzione alle fonti, alla qualità dei dati e all’interpretazione che ne può derivare. Utile è anche lo schema PPDAC che costituisce un percorso corretto per affrontare molti problemi e non solo strettamente statistici. Un glossario finale arricchisce tutto il libro.
L’arte della statistica. Cosa ci insegnano i dati
David John Spiegelhalter
Einaudi, 2020


La statistica raccontata in modo efficace per comprendere meglio cosa accade e agire di conseguenza
Conoscere bene per gestire meglio. Il principio non è certo nuovo, ma di questi tempi è in qualche modo tornato all’attenzione di molti. Questione di cronaca e di complessità del divenire. In una situazione di questo genere, è importante riappropriarsi non solo di un sano spiritico critico, ma anche della conoscenza delle tecniche per analizzare la realtà. La statistica è tra queste, ecco perché è utile leggere “L’arte della statistica. Cosa ci insegnano i dati” scritto da David John Spiegelhalter che da decenni si occupa della materia e che attualmente dirige il Winton Centre for Risk and Evidence Communication dello Statistical Laboratory della Cambridge University.
Spiegelhalter affronta la statistica non solo e non tanto dal punto di vista teorico, ma soprattutto da quello pratica e operativo. L’assunto di partenza del suo libro – circa 300 pagine non sempre facile da leggere ma comunque accessibili -, è uno solo: nell’era in cui i big data si affermano come disciplina fondamentale del mondo dell’economia, della finanza e in tutti gli aspetti della vita politica e sociale, essere consapevoli delle basi della statistica è piú importante che mai.
L’autore guida quindi il lettore attraverso i principî essenziali di un universo fondamentale, partendo da casi particolari della vita di tutti i giorni per introdurre ai concetti generali. Dopo una chiara introduzione al tema, Spiegelhalter passa in rassegna tutti gli aspetti fondamentali della statistica: dalla regressione alle previsioni, dalle stime alla probabilità, per arrivare al complesso passaggio della comunicazione dei risultati di una indagine statistica.
Spiegelhalter fornisce, in altri termini, una vera “cassetta degli attrezzi” per mettere le mani in una materia certamente utile ma sicuramente non facile da affrontare.
Per tutti, passaggi importanti del libro sono quelli relativi all’insistenza sulla “alfabetizzazione ai dati” e cioè sulla capacità di porre attenzione alle fonti, alla qualità dei dati e all’interpretazione che ne può derivare. Utile è anche lo schema PPDAC che costituisce un percorso corretto per affrontare molti problemi e non solo strettamente statistici. Un glossario finale arricchisce tutto il libro.
L’arte della statistica. Cosa ci insegnano i dati
David John Spiegelhalter
Einaudi, 2020