Nuovi equilibri d’impresa
Una ricerca appena pubblicata cerca di unire in un solo modello le indicazioni di tre approcci diversi all’economia della produzione
Equilibrio. È questo il traguardo che sempre più imprese cercano di raggiungere conciliando, per quanto possibile, due obiettivi in apparenza distanti e inconciliabili: il profitto e lo scopo più vasto per il quale le imprese esistono. Ed è attorno all’integrazione tra
Economia Aziendale (EA), Economia Civile (EC) e Dottrina Sociale della Chiesa
(DSC) che ragionano Antonio D’Alessio, Leonardo Laterza e Martina Tafuro con il loro intervento “Superare la tensione tra profitto e scopo: un Framework Integrato tra Economia Aziendale, Economia Civile e Dottrina Sociale della Chiesa” pubblicato di recente.
Gli autori prendono le mosse per il loro percorso di ricerca constatando che le crisi attuali derivano da una visione distorta del ruolo dell’impresa, che ha portato alla massimizzazione del profitto a discapito del bene comune. D’Alessio, Laterza e Tafuro ricordano quindi come l’economia aziendale abbia posto il profitto come condizione necessaria ma non sufficiente, richiamando la necessità di ottenere un profitto “ragionevole”. D’altra parte, la Dottrina sociale della Chiesa considera il profitto come una funzione economica primaria ma non come fine ultimo, valorizzando così il bene comune come traguardo principe dell’agire d’impresa. La ricerca cerca quindi di integrare l’economia d’azienda e la Dottrina sociale della Chiesa con l’economia civile, vista un po’ come ultima espressione (in ordine di tempo e come elaborazione di pensiero) dell’agire economico che promuove un approccio cooperativo e fondato sulle relazioni. I tre autori arrivano quindi a delineare un modello di impresa capace di bilanciare profitto e scopo, accrescendo il benessere umano e la qualità dell’ambiente.
Il contributo di D’Alessio Laterza e Tafuro, dopo un’introduzione che analizza anche i diversi profili teorici in gioco, pone più attenzione al concetto e alla pratica di bene comune per arrivare quindi a delineare il superamento degli studi teorici con l’esame di una serie di pratiche di governo d’impresa che mettano in pratica quanto indicato e che accrescano il livello di responsabilità sociale delle aziende. Oltre che un cambio netto della cultura del produrre.
Antonio D’Alessio, Leonardo Laterza, Martina Tafuro
Impresa Progetto. Elettronico Journal of management, 2, 2024
Una ricerca appena pubblicata cerca di unire in un solo modello le indicazioni di tre approcci diversi all’economia della produzione
Equilibrio. È questo il traguardo che sempre più imprese cercano di raggiungere conciliando, per quanto possibile, due obiettivi in apparenza distanti e inconciliabili: il profitto e lo scopo più vasto per il quale le imprese esistono. Ed è attorno all’integrazione tra
Economia Aziendale (EA), Economia Civile (EC) e Dottrina Sociale della Chiesa
(DSC) che ragionano Antonio D’Alessio, Leonardo Laterza e Martina Tafuro con il loro intervento “Superare la tensione tra profitto e scopo: un Framework Integrato tra Economia Aziendale, Economia Civile e Dottrina Sociale della Chiesa” pubblicato di recente.
Gli autori prendono le mosse per il loro percorso di ricerca constatando che le crisi attuali derivano da una visione distorta del ruolo dell’impresa, che ha portato alla massimizzazione del profitto a discapito del bene comune. D’Alessio, Laterza e Tafuro ricordano quindi come l’economia aziendale abbia posto il profitto come condizione necessaria ma non sufficiente, richiamando la necessità di ottenere un profitto “ragionevole”. D’altra parte, la Dottrina sociale della Chiesa considera il profitto come una funzione economica primaria ma non come fine ultimo, valorizzando così il bene comune come traguardo principe dell’agire d’impresa. La ricerca cerca quindi di integrare l’economia d’azienda e la Dottrina sociale della Chiesa con l’economia civile, vista un po’ come ultima espressione (in ordine di tempo e come elaborazione di pensiero) dell’agire economico che promuove un approccio cooperativo e fondato sulle relazioni. I tre autori arrivano quindi a delineare un modello di impresa capace di bilanciare profitto e scopo, accrescendo il benessere umano e la qualità dell’ambiente.
Il contributo di D’Alessio Laterza e Tafuro, dopo un’introduzione che analizza anche i diversi profili teorici in gioco, pone più attenzione al concetto e alla pratica di bene comune per arrivare quindi a delineare il superamento degli studi teorici con l’esame di una serie di pratiche di governo d’impresa che mettano in pratica quanto indicato e che accrescano il livello di responsabilità sociale delle aziende. Oltre che un cambio netto della cultura del produrre.
Antonio D’Alessio, Leonardo Laterza, Martina Tafuro
Impresa Progetto. Elettronico Journal of management, 2, 2024