Dove passa il cambiamento?
Un’indagine sulle relazioni tra età lavorativa e mutamenti nelle organizzazioni disegna relazioni diverse dalle consuete
Il futuro si costruisce anche sul presente e sul passato. Questione di esperienza, di pratiche sperimentate, di conoscenze patrimonio dell’organizzazione e della società in cui questa è posta. Vale anche per le imprese, oltre che per i sistemi sociali. Condizione che, è bene sottolinearlo, deve essere accolta con attenzione: il passato e il presente non possono prevaricare il futuro, cioè l’aspirazione a fare cose nuove e diverse.
È anche attorno a questi concetti che ragionano Giancarlo Lauto e Gouya Harirchi con il loro “Quando il cambiamento passa dalla vecchia guardia: come guidare le reazioni degli addetti esperti all’introduzione del lean management”, intervento ospitato in un numero recente di Prospettive in organizzazione dell’Associazione italiana di organizzazione aziendale.
L’attenzione dei due studiosi, in particolare, si concentra sulle relazioni che il cambiamento ha con l’anzianità lavorativa delle persone che lo devono affrontare. Tema affascinante, tutto sommato, perché ha anche fare anche con il passaggio generazionale nelle imprese, con la trasmissione delle conoscenze e delle professionalità all’interno delle organizzazioni.
Contrariamente agli stereotipi, anche gli addetti con maggiore anzianità aziendale possono contribuire all’efficace introduzione del lean management. È la tesi di Lauto e Harirchi che, tuttavia, precisano come sia necessario che l’azienda metta in atto un insieme coerente di pratiche di gestione delle risorse umane, in particolare la formazione, e sostenga i comportamenti di supporto attivo al cambiamento. Detto in altri termini, se il futuro è e deve essere di tutti, è necessario che tutti siano posti nelle condizioni di contribuirvi e di fruirne.
È utile leggere i risultati della ricerca di Giancarlo Lauto e Gouya Harirchi, che fa conoscere uno degli aspetti più controversi ma importanti della buona cultura d’impresa.
Giancarlo Lauto, Gouya Harirchi
In Prospettive in organizzazione, Rivista dell’Associazione italiana di organizzazione aziendale, 28/2025
Un’indagine sulle relazioni tra età lavorativa e mutamenti nelle organizzazioni disegna relazioni diverse dalle consuete
Il futuro si costruisce anche sul presente e sul passato. Questione di esperienza, di pratiche sperimentate, di conoscenze patrimonio dell’organizzazione e della società in cui questa è posta. Vale anche per le imprese, oltre che per i sistemi sociali. Condizione che, è bene sottolinearlo, deve essere accolta con attenzione: il passato e il presente non possono prevaricare il futuro, cioè l’aspirazione a fare cose nuove e diverse.
È anche attorno a questi concetti che ragionano Giancarlo Lauto e Gouya Harirchi con il loro “Quando il cambiamento passa dalla vecchia guardia: come guidare le reazioni degli addetti esperti all’introduzione del lean management”, intervento ospitato in un numero recente di Prospettive in organizzazione dell’Associazione italiana di organizzazione aziendale.
L’attenzione dei due studiosi, in particolare, si concentra sulle relazioni che il cambiamento ha con l’anzianità lavorativa delle persone che lo devono affrontare. Tema affascinante, tutto sommato, perché ha anche fare anche con il passaggio generazionale nelle imprese, con la trasmissione delle conoscenze e delle professionalità all’interno delle organizzazioni.
Contrariamente agli stereotipi, anche gli addetti con maggiore anzianità aziendale possono contribuire all’efficace introduzione del lean management. È la tesi di Lauto e Harirchi che, tuttavia, precisano come sia necessario che l’azienda metta in atto un insieme coerente di pratiche di gestione delle risorse umane, in particolare la formazione, e sostenga i comportamenti di supporto attivo al cambiamento. Detto in altri termini, se il futuro è e deve essere di tutti, è necessario che tutti siano posti nelle condizioni di contribuirvi e di fruirne.
È utile leggere i risultati della ricerca di Giancarlo Lauto e Gouya Harirchi, che fa conoscere uno degli aspetti più controversi ma importanti della buona cultura d’impresa.
Giancarlo Lauto, Gouya Harirchi
In Prospettive in organizzazione, Rivista dell’Associazione italiana di organizzazione aziendale, 28/2025