Quale progresso?
In un libro appena pubblicato la storia delle relazioni tra tecnologia e prosperità, base per capire il presente e prepararsi al futuro
Conciliare il potere della tecnologia con lo sviluppo e il progresso equilibrati. Con il benessere per tutti come traguardo da raggiungere. Sempre. Obiettivi ineludibili ma, non per questo, scontati. Punti d’arrivo che dovrebbero essere patrimonio di una cultura del vivere sociale e della produzione che metta al centro l’uomo a tutto tondo, e tutta l’umanità. Per capire come fare è necessario comprendere anche come si è fatto fino ad oggi: leggere “Potere e progresso. La nostra lotta millenaria per la tecnologia e la prosperità”, scritto a quattro mani da Daron Acemoglu e Simon Johnson (entrambi insegnanti al MIT di Boston), aiuta – e molto -, chi legge in questo compito.
Il libro appena pubblicato in Italia cerca di rispondere ad una domanda: che cosa è davvero il progresso? Da questo interrogativo ne derivano molti altri accompagnati da altrettante risposte che collegano il passato al presente. I due autori scrivono del cambiamento tecnologico – che si tratti dei miglioramenti agricoli nel Medioevo, della Rivoluzione industriale o dell’odierna intelligenza artificiale – visto come il principale motore della prosperità, qualcosa da cui avremmo tratto solo vantaggi, ma che in realtà ha agito in modi diversi a seconda di chi avesse il potere su di esso. Acemoglu e Johnson sfatano il mito del tecnottimismo moderno (ma tutto sommato del tecnottimismo di qualsiasi epoca). È vero: ce la passiamo enormemente meglio dei nostri antenati, ma gli ultimi mille anni hanno visto la diffusione di invenzioni che non hanno affatto portato al benessere collettivo. Ma quindi che fare? Secondo i due economisti serve una visione nuova e più inclusiva della tecnologia, qualcosa che potrà emergere solo se i sistemi sociali e produttivi prendono coscienza della necessità di fare in modo che le innovazioni siano al servizio di tutti. Nelle conclusioni dello vasto racconto sulla storia e sull’attualità del progresso e della tecnologia, Acemoglu e Johnson descrivono quindi gli ambiti sui quali agire: il riorientamento generale del progresso tecnologico, la riconfigurazione delle tecnologie digitali, il riesame delle relazioni sociali ma anche l’azione istituzionale e politica necessarie per mettere a punto gli strumenti concreti per intervenire. Il traguardo finale dichiarato è, come si diceva all’inizio, uno solo: assicurare che la tecnologia crei nuovi posti di lavoro e nuove opportunità, anziché emarginare la maggior parte delle persone. Utile e quasi un libro nel libro il saggio bibliografico posto al termine del testo.
Come ogni libro che espone non solo fatti ma anche idee, anche l’ultima fatica letteraria di Acemoglu e Johnson può contenere passaggi sui quali non essere d’accordo, ma le circa 600 pagine sulla “lotta millenaria per la tecnologia e la prosperità” sono certamente da leggere con grande attenzione.
Potere e progresso. La nostra lotta millenaria per la tecnologia e la prosperità
Daron Acemoglu, Simon Johnson
il Saggiatore, 2023
In un libro appena pubblicato la storia delle relazioni tra tecnologia e prosperità, base per capire il presente e prepararsi al futuro
Conciliare il potere della tecnologia con lo sviluppo e il progresso equilibrati. Con il benessere per tutti come traguardo da raggiungere. Sempre. Obiettivi ineludibili ma, non per questo, scontati. Punti d’arrivo che dovrebbero essere patrimonio di una cultura del vivere sociale e della produzione che metta al centro l’uomo a tutto tondo, e tutta l’umanità. Per capire come fare è necessario comprendere anche come si è fatto fino ad oggi: leggere “Potere e progresso. La nostra lotta millenaria per la tecnologia e la prosperità”, scritto a quattro mani da Daron Acemoglu e Simon Johnson (entrambi insegnanti al MIT di Boston), aiuta – e molto -, chi legge in questo compito.
Il libro appena pubblicato in Italia cerca di rispondere ad una domanda: che cosa è davvero il progresso? Da questo interrogativo ne derivano molti altri accompagnati da altrettante risposte che collegano il passato al presente. I due autori scrivono del cambiamento tecnologico – che si tratti dei miglioramenti agricoli nel Medioevo, della Rivoluzione industriale o dell’odierna intelligenza artificiale – visto come il principale motore della prosperità, qualcosa da cui avremmo tratto solo vantaggi, ma che in realtà ha agito in modi diversi a seconda di chi avesse il potere su di esso. Acemoglu e Johnson sfatano il mito del tecnottimismo moderno (ma tutto sommato del tecnottimismo di qualsiasi epoca). È vero: ce la passiamo enormemente meglio dei nostri antenati, ma gli ultimi mille anni hanno visto la diffusione di invenzioni che non hanno affatto portato al benessere collettivo. Ma quindi che fare? Secondo i due economisti serve una visione nuova e più inclusiva della tecnologia, qualcosa che potrà emergere solo se i sistemi sociali e produttivi prendono coscienza della necessità di fare in modo che le innovazioni siano al servizio di tutti. Nelle conclusioni dello vasto racconto sulla storia e sull’attualità del progresso e della tecnologia, Acemoglu e Johnson descrivono quindi gli ambiti sui quali agire: il riorientamento generale del progresso tecnologico, la riconfigurazione delle tecnologie digitali, il riesame delle relazioni sociali ma anche l’azione istituzionale e politica necessarie per mettere a punto gli strumenti concreti per intervenire. Il traguardo finale dichiarato è, come si diceva all’inizio, uno solo: assicurare che la tecnologia crei nuovi posti di lavoro e nuove opportunità, anziché emarginare la maggior parte delle persone. Utile e quasi un libro nel libro il saggio bibliografico posto al termine del testo.
Come ogni libro che espone non solo fatti ma anche idee, anche l’ultima fatica letteraria di Acemoglu e Johnson può contenere passaggi sui quali non essere d’accordo, ma le circa 600 pagine sulla “lotta millenaria per la tecnologia e la prosperità” sono certamente da leggere con grande attenzione.
Potere e progresso. La nostra lotta millenaria per la tecnologia e la prosperità
Daron Acemoglu, Simon Johnson
il Saggiatore, 2023