Qui, solo qui
Una scuola piena di misteri, un club supersegreto e un’oscura, terribile minaccia.
È il primo giorno di lezione e Iris inizia subito a notare alcune ombre che gravano sull’edificio scolastico. Impronte di scarpe sui soffitti come se qualcuno camminasse a testa in giù, banchi che si spostano da soli, ragazzi che vengono cacciati dai bagni normali e bullizzati, guru che compiono miracoli e un “Club Ultrasegreto” che raccoglie alcuni allievi alla ricerca della sostanza misteriosa che provoca le stranezze della scuola e che porterà alla fine del mondo.
È un mondo spaventoso, quello che appare dietro ai cancelli della scuola. Non ci sarà spazio, qui, per chi piange, per chi è debole: le debolezze sono armi affilate nelle mani degli altri, che tenteranno in tutti i modi di difendersi dagli attacchi, per non subire a loro volta altre ferite.
L’atteso ritorno di Christelle Dabos in libreria ha molte sfaccettature. Muovendosi tra realtà e finzione, magia e turpiloquio, l’autrice è stata in grado di creare un romanzo di formazione in cui la scuola media assomiglia sempre di più a un regno fatto di regole e ritorsioni, in cui gli adulti figurano solo come pallide comparse. Varcati i cancelli della scuola, la protagonista deve affrontare lo strappo definitivo con l’infanzia ed entrare – fuor di metafora – in una nuova fase di vita, in cui la sorella maggiore non le terrà più la mano e sarà costretta crescere. Ma non sarà da sola: insieme a lei, Pierre, Madeleine e Guy narreranno – ognuno in prima persona – il proprio punto di vista. Lo stile è ruvido, il linguaggio gergale, molto diverso dalla pomposità della precedente saga ma capace di entrare in profondità nella psicologia dei protagonisti. Sarà impossibile rimanere indifferenti all’intensa introspezione che farà immergere il lettore nell’anima del racconto.
Qui, solo qui
di Christelle Dabos
E/O Edizioni