Petrolio
Romanzo sul potere, sperimentazione letteraria, non-fiction novel, inchiesta sulle ombre del mercato energetico italiano, poema in prosa. Il fascino della straordinaria e controversa opera incompiuta di Pier Paolo Pasolini è spesso legato ai molti misteri che lo riguardano, come quello sul presunto capitolo scomparso, intitolato “Appunto 21. Lampi sull’ENI”. In questo scritto mai pubblicato sarebbe stata esposta l’ipotesi che la morte di Enrico Mattei sia stata frutto di una congiura, orchestrata da Eugenio Cefis, personaggi presentati nel libro con gli pseudonimi di Aldo Troya ed Ernesto Bonocore. Dell’opera, che avrebbe dovuto rappresentare, secondo le parole dell’autore, “la summa di tutte le mie esperienze, di tutte le mie memorie”, rimangono solo alcune parti rispetto al progetto iniziale, oltre 500 pagine di appunti, titoli e frammenti di capitoli, che cercano di raccontare la corruzione dell’Italia del boom economico, attraverso il personaggio di Carlo Valletti, ingegnere che lavora all’ENI, di formazione cattolica e di ideali politici di sinistra, una figura dalla personalità dissociata, da un lato moralmente onesto e cordiale, dall’altro ipocrita e schiavo delle sue pulsioni sessuali. Il passaggio chiave che racconta la duplice natura del protagonista si ha nel momento in cui, guardandosi allo specchio, scopre di essere diventato donna. Il libro era già un’opera frammentata nell’intenzione dell’autore, che ne presenta la chiave di lettura come metaromanzo filologico, proponendo come “edizione critica di un testo inedito”. “Petrolio” fu pubblicato da Einaudi solo nel 1992, circa 17 anni dopo la morte dell’autore, attraverso un lavoro di curatela di Maria Careri e Graziella Chiarcossi, con la supervisione di Aurelio Roncaglia.
Petrolio
Pier Paolo Pasolini
Einaudi, 1992