Rapporti di genere nelle imprese e attenzione all’ambiente, un approfondimento
Una tesi di laurea discussa all’Università di Padova ragiona sulle relazioni tra gender diversity ed Esg
Disparità di genere. Condizione ancora molto presente in svariati ambiti del sistema economico. Non solo in Italia, ma forse in Italia più che altrove. Paradosso – in realtà solo apparente -, in un modo sempre più aperto, libero, interconnesso, che dovrebbe essere inclusivo e non escludente. E’ attorno a questi argomenti che ragiona Vera Artuso con il suo lavoro di ricerca che ha preso forma in una tesi – “Gender diversity nel governo d’impresa e performance ambientale” -, discussa presso l’Università di Padova nell’ambito del corso di economia.
Artuso parte dalla costatazione della realtà: “In un mondo all’insegna dell’innovazione, del progresso nello sviluppo sostenibile, culturale e sociale, la disparità di genere nelle aziende è un problema rilevante in diversi paesi, tra cui purtroppo, anche in Italia”. Obiettivo dell’indagine è allora quello di analizzare “la potenzialità del ruolo della donna all’interno delle imprese, con particolare riguardo alla performance sostenibile e ambientale”. Oltre a questo, Artuso cerca di fornire “informazioni e dimostrazioni che possano facilitare la presa di coscienza e che aiutino il lettore a comprendere al meglio come il problema del cambiamento climatico sia profondamente legato alla disparità di genere, evidenziando la necessità di agire in maniera diversa rispetto a quanto sia stato fatto fino ad oggi”.
Compiti ambiziosi, quelli di Artuso, che nell’indagine vengono affrontati prima con una analisi di cosa non funziona nel meccanismo delle cosiddette “quote rosa” e, poi, con un approfondimento dei collegamenti e dell’influenza delle donne nell’ambito delle azioni Esg. Successivamente, la stessa indagine prende in considerazione un particolare comparto – quello bancario -, per verificare quanto prima messo a fuoco.
Artuso conclude: “Consolidare la presenza femminile nelle imprese aiuta non solo a raggiungere una società egualitaria ma ha risvolti positivi sulle problematiche ambientali e permette il miglioramento della performance sostenibile”. Nello stesso tempo, tuttavia, la ricerca ha verificato che “la materia legislativa in merito alle quote minime obbligatorie non è sufficiente a generare una adeguata consapevolezza proprio perché il famoso ‘tetto di cristallo’ regge su problematiche quali stereotipi di genere e convinzioni che non possono essere abbattute tramite un semplice obbligo numerico imposto dalle autorità. Tuttavia, gli stessi atteggiamenti morali e intellettuali che ostentano l’esclusione delle donne possono essere utilizzati per spiegare la spinta motivazionale di queste ultime che si ritrovano più coinvolte in azioni a sostegno della società e soprattutto dell’ambiente”.
Regole ma anche visione del mondo, cultura dell’organizzazione ma anche sensibilità diverse. Appaiono essere questi gli elementi portanti delineati dalla ricerca di vera Artuso, che indicano un rapporto di genere vario e complesso, da coltivare ma certamente da non perdere.
Gender diversity nel governo d’impresa e performance ambientale
Vera Artuso
Tesi, Università degli studi di Padova, Dipartimento di scienze economiche ed aziendali “M. Fanno”, Corso di laurea in economia, 2021-2022
Una tesi di laurea discussa all’Università di Padova ragiona sulle relazioni tra gender diversity ed Esg
Disparità di genere. Condizione ancora molto presente in svariati ambiti del sistema economico. Non solo in Italia, ma forse in Italia più che altrove. Paradosso – in realtà solo apparente -, in un modo sempre più aperto, libero, interconnesso, che dovrebbe essere inclusivo e non escludente. E’ attorno a questi argomenti che ragiona Vera Artuso con il suo lavoro di ricerca che ha preso forma in una tesi – “Gender diversity nel governo d’impresa e performance ambientale” -, discussa presso l’Università di Padova nell’ambito del corso di economia.
Artuso parte dalla costatazione della realtà: “In un mondo all’insegna dell’innovazione, del progresso nello sviluppo sostenibile, culturale e sociale, la disparità di genere nelle aziende è un problema rilevante in diversi paesi, tra cui purtroppo, anche in Italia”. Obiettivo dell’indagine è allora quello di analizzare “la potenzialità del ruolo della donna all’interno delle imprese, con particolare riguardo alla performance sostenibile e ambientale”. Oltre a questo, Artuso cerca di fornire “informazioni e dimostrazioni che possano facilitare la presa di coscienza e che aiutino il lettore a comprendere al meglio come il problema del cambiamento climatico sia profondamente legato alla disparità di genere, evidenziando la necessità di agire in maniera diversa rispetto a quanto sia stato fatto fino ad oggi”.
Compiti ambiziosi, quelli di Artuso, che nell’indagine vengono affrontati prima con una analisi di cosa non funziona nel meccanismo delle cosiddette “quote rosa” e, poi, con un approfondimento dei collegamenti e dell’influenza delle donne nell’ambito delle azioni Esg. Successivamente, la stessa indagine prende in considerazione un particolare comparto – quello bancario -, per verificare quanto prima messo a fuoco.
Artuso conclude: “Consolidare la presenza femminile nelle imprese aiuta non solo a raggiungere una società egualitaria ma ha risvolti positivi sulle problematiche ambientali e permette il miglioramento della performance sostenibile”. Nello stesso tempo, tuttavia, la ricerca ha verificato che “la materia legislativa in merito alle quote minime obbligatorie non è sufficiente a generare una adeguata consapevolezza proprio perché il famoso ‘tetto di cristallo’ regge su problematiche quali stereotipi di genere e convinzioni che non possono essere abbattute tramite un semplice obbligo numerico imposto dalle autorità. Tuttavia, gli stessi atteggiamenti morali e intellettuali che ostentano l’esclusione delle donne possono essere utilizzati per spiegare la spinta motivazionale di queste ultime che si ritrovano più coinvolte in azioni a sostegno della società e soprattutto dell’ambiente”.
Regole ma anche visione del mondo, cultura dell’organizzazione ma anche sensibilità diverse. Appaiono essere questi gli elementi portanti delineati dalla ricerca di vera Artuso, che indicano un rapporto di genere vario e complesso, da coltivare ma certamente da non perdere.
Gender diversity nel governo d’impresa e performance ambientale
Vera Artuso
Tesi, Università degli studi di Padova, Dipartimento di scienze economiche ed aziendali “M. Fanno”, Corso di laurea in economia, 2021-2022