Moby Dick da Herman Melville
Christophe Chabouté si cimenta con la trasposizione a fumetti di un magnifico classico della letteratura, la storia dell’ossessione del capitano Achab per l’enorme balena bianca, di cui ci propone una versione ridotta e scevra delle lunghissime e dettagliate descrizioni marinaresche presenti nel romanzo. Le splendide tavole in bianco e nero portano il lettore a immergersi nelle profondità della storia e Chabouté usa magistralmente l’inchiostro per creare dei contrasti molto suggestivi alternando scene con uno sfondo nero in cui risaltano i volti dei personaggi, la bianca pioggia o i dettagli del Pequod ad altre con uno sfondo bianco in cui risaltano le ombre, le corde, gli alberi della nave e gli abiti dei personaggi. E poi il mare. Anche lui a volte bianco con le nere increspature delle onde, a volte completamente nero, come il petrolio, in contrasto con le bianche vele, i gabbiani e ovviamente con la bianca balena, che si inabissa nelle cupe profondità marine trascinando con sé Achab, imbrigliato tra le corde dell’arpione con il quale voleva catturare ciò che non si può catturare.
Moby Dick da Herman Melville
Christophe Chabouté,
Mondadori, 2017