Design made in Italy
«Il design ha da sempre espresso più aspetti valoriali. Quello che è alla base di tutti è l’amore per la bellezza»
Sullo sfondo del secondo dopoguerra, caratterizzato non solo da arretratezza socio-culturale, ma anche da pesanti risvolti economici, inizia a definirsi una nuova Italia, quella delle fabbriche, dell’industria e della Ricostruzione. Una rinascita all’insegna della riscoperta di un “saper fare” di straordinaria qualità, che sarà capace di appropriarsi – soprattutto durante il boom economico – dei mercati, imponendo a livello internazionale quel gusto per le cose belle che contraddistingue il nostro Paese.
“Design made in Italy” raccoglie alcuni esempi di “fotografia di design”, di cui Niccolò Biddau è nome di spicco nel panorama italiano. Non è un caso che a lui sia stata affidata la documentazione di alcuni oggetti industriali diventati iconici per il grande pubblico.
Già da inizio Novecento, l’intenzione di fissare sulla pellicola e diffondere un prodotto attraverso un progetto estetico diventa non solo un modo per evidenziarne la bellezza, l’essenzialità e l’universalità, ma anche uno stimolo creativo che si traduce in vero asset aziendale. Dalla produzione di beni immateriali e materiali, dagli oggetti d’uso quotidiano alla creazione artistico-letteraria. Il Made in Italy trova un’espressione unica nel suo genere anche all’interno dei poli produttivi, le fabbriche, gli stabilimenti grazie a un costante dialogo tra architetti e artigiani, industria e accademia, fabbrica e artisti.
Ne è un esempio la Pirelli, che attraverso il sodalizio con artisti, designer e grafici è riuscita nell’intento di generare un linguaggio visivo coerente ai principi di innovazione, qualità e sperimentazione che rappresentano il cardine stesso dell’azienda.
Nella prefazione di “Design made in Italy”, il fotografo Niccolò Biddau conversa con il giornalista Giovanni Pelloso sul ruolo strategico e vincente giocato dal design nel futuro della produzione italiana. Calligaris, Lamborghini, Flos, Agape, Ferrari, Maserati, Ducati, Borsalino, Missoni e molti altri brand d’eccellenza. Attraverso il suo obiettivo, Biddau ha saputo coglierne l’eccezionalità giocando su una cura dei dettagli capace di spostare l’attenzione dell’osservatore su uno specifico “pezzo di realtà”.
Nel volume sono raccolti anche gli scatti realizzati nel Polo Industriale di Settimo Torinese di Pirelli, dove Biddau ha immortalato il processo di post-vulcanizzazione dei pneumatici, imprimendo sulla carta l’immagine di una “fabbrica bella”, 4.0, in grado di generare prodotti e di rappresentare al contempo un luogo di espressione della cultura d’impresa e del “saper fare” del Made in Italy.
Realismo, oggettività, neutralità. I tre fondamentali della fotografia di Biddau trovano corrispondenza nel trasmettere la matericità degli oggetti e nel fissare dettagli passibili di obsolescenza, specie nell’era della digitalizzazione. Scatti che resistono al tempo e ai mutamenti dei prodotti.
Design made in Italy
di Niccolò Biddau
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