Benvenuti nel tour virtuale della Bicocca degli Arcimboldi che vi permetterà di conoscere la storia e gli interni di questo meraviglioso edificio rinascimentale, oggi sede di rappresentanza del Gruppo Pirelli. Di seguito alcuni consigli utili per una migliore esperienza di navigazione.
È possibile passeggiare virtualmente tra le stanze muovendosi in ogni direzione, stanza e piano a seconda delle preferenze individuali, utilizzando le frecce visibili sulla schermata principale.
In alto a destra, un’icona fissa vi permetterà di accedere direttamente alle diverse stanze e poter approfondire diversi contenuti che arrichiscono l’esperienza virtuale. L’accesso a questi contenuti avviene tramite il pulsante in basso a destra. Sono state selezionati dalla Fondazione Pirelli documenti e immagini che vi porteranno alla scoperta della storia e del profondo legame con l’azienda.
Il pulsante in basso a sinistra vi accompagnerà invece direttamente nella stanza successiva per una più veloce fruizione della visita.
Buona navigazione,
Lo staff di Fondazione Pirelli
L’atrio tra affresco e “sgraffito”
Entrando nell’atrio lo sguardo viene catturato da un soffitto a cassettoni sotto al quale corre un fregio di racemi vegetali, frutti e corone di alloro. A intervallare le decorazioni si notano corde annodate su sfondi azzurri e rossi mentre le pareti sono impreziosite da un motivo a foglie di palma e nastri realizzati tramite la tecnica dello “sgraffito”, che ricopre molte parti della villa. Questo procedimento “a levare” prevede che su uno strato d’intonaco scuro se ne sovrapponga uno più chiaro e che con un punteruolo (sgraffio) vengano incisi motivi ornamentali. Rimuovendo la calce più chiara, quindi, le decorazioni fanno riaffiorare lo strato scuro sottostante. Molte di queste furono nel corso del tempo ricoperte e poi recuperate dal restauro degli anni Novanta del Novecento a cura di Piero Castellini.
In memoria di un valoroso cavaliere
A testimonianza dei servigi d’arme e di consiglio che la famiglia degli Arcimboldi presta ai Visconti rimane la lastra tombale di Antonello Arcimboldi, morto nel 1439, oggi conservata in originale presso il Museo del Castello Sforzesco di Milano. A seguito dei restauri della Bicocca degli Arcimboldi a cura di Ambrogio Annoni ne venne realizzata una copia, collocata sulla parete destra del portico settentrionale. Scrive l’architetto Ambrogio Annoni nel 1922: «Vi è incisa in bei caratteri gotici l’iscrizione che lo magnifica, ricordando come il Duca sapesse egregiamente a lui affidare le popolazioni, le città e le armi della schiatta anguigera, ossia dei Visconti».
Gli affreschi perduti
Il portico si apre sul giardino circostante attraverso sei ampie arcate decorate con palmette “a sgraffito”. Originariamente le pareti dovevano essere ricoperte da un ciclo di affreschi realizzato per celebrare l’ambasciata di Guido Antonio Arcimboldi, arcivescovo di Milano dal 1489 al 1497, voluta dal Pontefice stesso presso la corte del Re d’Ungheria, Mattia Corvino. Degli affreschi, realizzati nel 1488, rimane solo un frammento che mostra alcune architetture, parti di un palazzo e figure di dignitari in toga. Altri frammenti, oggi perduti, sono documentati da fotografie conservate nell’Archivio fotografico del Castello Sforzesco.