Roberto Menghi
e il “buon disegno”per i contenitori in polietilene Pirelli
Nel 1954, la scoperta del polipropilene isotattico da parte del chimico Giulio Natta, collaboratore di Pirelli e futuro Premio Nobel, dà vita a un’industria completamente nuova di materie plastiche e sintetiche. Pirelli, da sempre attenta alla ricerca sui materiali e alle loro applicazioni industriali, avvia la produzione di articoli in polietilene. “Il vetro del futuro sarà come gomma”, recita il titolo di un articolo della Rivista Pirelli dedicato a questo straordinario materiale, “una resina che si presta a essere soffiata come il vetro ma con il vantaggio dell’infrangibilità”. Dallo stabilimento Pirelli di Monza escono contenitori in polietilene per usi industriali, ma anche per la vita quotidiana. Sul finire del decennio è chiamato a disegnare nuove linee di prodotto l’architetto Roberto Menghi, che nel 1956 si era aggiudicato il Compasso d’Oro proprio con un secchio in polietilene, realizzato dalle Smalterie Meridionali. Con il “canestro” per la benzina, del 1959, Menghi raggiunge la perfetta combinazione tra funzionalità ed estetica. “Il buon disegno è quello che nasce per le grandi produzioni di serie dalla più stretta collaborazione tra tecnici di fabbrica e artisti disegnatori specializzati”: così il canestro veniva presentato al pubblico. Un risultato premiato con diversi riconoscimenti: l’Oscar dell’imballaggio alla Fiera di Padova del 1959 e un posto all’interno della Mostra dell’imballaggio organizzata dal MoMA di New York.
Nel 1954, la scoperta del polipropilene isotattico da parte del chimico Giulio Natta, collaboratore di Pirelli e futuro Premio Nobel, dà vita a un’industria completamente nuova di materie plastiche e sintetiche. Pirelli, da sempre attenta alla ricerca sui materiali e alle loro applicazioni industriali, avvia la produzione di articoli in polietilene. “Il vetro del futuro sarà come gomma”, recita il titolo di un articolo della Rivista Pirelli dedicato a questo straordinario materiale, “una resina che si presta a essere soffiata come il vetro ma con il vantaggio dell’infrangibilità”. Dallo stabilimento Pirelli di Monza escono contenitori in polietilene per usi industriali, ma anche per la vita quotidiana. Sul finire del decennio è chiamato a disegnare nuove linee di prodotto l’architetto Roberto Menghi, che nel 1956 si era aggiudicato il Compasso d’Oro proprio con un secchio in polietilene, realizzato dalle Smalterie Meridionali. Con il “canestro” per la benzina, del 1959, Menghi raggiunge la perfetta combinazione tra funzionalità ed estetica. “Il buon disegno è quello che nasce per le grandi produzioni di serie dalla più stretta collaborazione tra tecnici di fabbrica e artisti disegnatori specializzati”: così il canestro veniva presentato al pubblico. Un risultato premiato con diversi riconoscimenti: l’Oscar dell’imballaggio alla Fiera di Padova del 1959 e un posto all’interno della Mostra dell’imballaggio organizzata dal MoMA di New York.