La strada di casa
Chi è Jack Burdette? Perché è sparito da Holt e dopo otto anni vi fa ritorno? Queste domande ci accompagnano durante la lettura, mentre la scrittura di Haruf ci cattura e ci porta a immergerci nella quotidianità della cittadina del Colorado, dove il grande scrittore americano ci racconta la vita di Jack sin dalla sua infanzia. Una vita che si intreccia a quella di molte altre vite, una rete di relazioni e di storie che rende l’immaginaria città un luogo popolato di emozioni, ricordi, sentimenti, che ci fa provare nostalgia, che ci fa sentire come se ritornassimo in un posto nel quale siamo già stati diverse volte in questi anni. E poi ci sono i momenti che spezzano la quotidianità, sussurri e sussulti, eventi che segnano le vite dei protagonisti e che con poesia e delicatezza scandiscono il ritmo del romanzo. C’è un’auto sui binari della ferrovia con dentro quello che era stato un uomo; ci sono le lacrime di una ragazza versate in silenzio in un bagno, mentre la ventola sul soffitto continua a girare; le danze fino all’alba in cerca di espiazione; gli sguardi inquisitori della gente di Holt; l’immobilità sotto le stelle in una fresca sera d’estate. Torniamo a Holt ancora una volta, per l’ultima volta, cercando di vedere le montagne all’orizzonte, che forse si scorgono in una giornata tersa.
La strada di casa
Kent Haruf
NNE, 2020