Buon compleanno, Sandro Munari!
È nato a Cavarzere, provincia di Venezia, il 27 marzo 1940: oggi compie ottant’anni Sandro Munari, forse il più grande pilota di rally di tutti i tempi. Correndo con i colori Pirelli ci ha fatto permesso di primeggiare anche in questa disciplina automobilistica. Certo, non facile poter dire “il più grande”. Nella storia del rally ci sono stati certamente altri campioni, come Markku Alén Carlos Sainz, Colin McRae, Sébastien Loeb. Ma Munari è quello che ha “inventato” il rallysmo moderno, che gli ha dato un posto d’onore nell’universo delle corse auto. Con Munari, nei primi anni Settanta, Pirelli ha definitivamente lanciato il pneumatico Cinturato nelle competizioni sportive: montati sulla Lancia FulviaHF di Mario Mannucci e Sandro Munari, i Pirelli CN36 e gli invernali MS35 sono arrivati al traguardo vincendo il Rally di Montecarlo del 1972. Un trionfo che spianava la strada allo sviluppo del Cinturato CN54 stradale e apriva un nuovo capitolo nella storia del radiale italiano.
È ancora Sandro Munari a tenere a battesimo, nel 1974, la Lancia Stratos HF. A capo delle competizioni in Pirelli c’era all’epoca l’ingegner Mario Mezzanotte, che inventò un pneumatico il cui fianco era alto la metà della larghezza del battistrada. Un nuovo Cinturato da competizione Serie 50, che l’ingegnere chiamò P7 e che permise a Munarin di vincere per tre volte consecutive con la Stratos il Rally di Montecarlo: in coppia con Mannucci nel 1975 e poi con Silvio Maiga nel 1976 e 1977 per la conquista della Coppa FIA Piloti. Se Pirelli nelle sue campagne pubblicitarie poteva affermare di aver “sbancato Montecarlo”, Munari fu certamente l’artefice primo di quella scommessa. E dunque non poteva che essere il campione di Cavarzere ad accompagnare la Stratos nel suo ultimo anno di servizio, nel 1978, quando la vettura si presentò sui campi di gara nella livrea nero-bianco-rossa del team Lancia-Pirelli. C’era alle porte una nuova sfida: portare al successo una macchina apparentemente inadatta ai rally come la Fiat 131. Che invece, uscita dal reparto corse Abarth, doveva a sua volta scrivere un pezzo di storia.
Anche dopo il ritiro dai rally, Sandro Munari e Pirelli si sono incontrati altre volte: una su tutte, per il progetto del super-fuoristrada Lamborghini LM002 da ingaggiare nella Parigi-Dakar: ancora una volta qualcosa da sperimentare, in quell’occasione si trattava dei pneumatici Pirelli Scorpion per la guida su sabbia.
Un maestro del volante, Munari. Una vita professionale legata alla storia di Pirelli. Non resta che augurargli, allora, buon compleanno!
È nato a Cavarzere, provincia di Venezia, il 27 marzo 1940: oggi compie ottant’anni Sandro Munari, forse il più grande pilota di rally di tutti i tempi. Correndo con i colori Pirelli ci ha fatto permesso di primeggiare anche in questa disciplina automobilistica. Certo, non facile poter dire “il più grande”. Nella storia del rally ci sono stati certamente altri campioni, come Markku Alén Carlos Sainz, Colin McRae, Sébastien Loeb. Ma Munari è quello che ha “inventato” il rallysmo moderno, che gli ha dato un posto d’onore nell’universo delle corse auto. Con Munari, nei primi anni Settanta, Pirelli ha definitivamente lanciato il pneumatico Cinturato nelle competizioni sportive: montati sulla Lancia FulviaHF di Mario Mannucci e Sandro Munari, i Pirelli CN36 e gli invernali MS35 sono arrivati al traguardo vincendo il Rally di Montecarlo del 1972. Un trionfo che spianava la strada allo sviluppo del Cinturato CN54 stradale e apriva un nuovo capitolo nella storia del radiale italiano.
È ancora Sandro Munari a tenere a battesimo, nel 1974, la Lancia Stratos HF. A capo delle competizioni in Pirelli c’era all’epoca l’ingegner Mario Mezzanotte, che inventò un pneumatico il cui fianco era alto la metà della larghezza del battistrada. Un nuovo Cinturato da competizione Serie 50, che l’ingegnere chiamò P7 e che permise a Munarin di vincere per tre volte consecutive con la Stratos il Rally di Montecarlo: in coppia con Mannucci nel 1975 e poi con Silvio Maiga nel 1976 e 1977 per la conquista della Coppa FIA Piloti. Se Pirelli nelle sue campagne pubblicitarie poteva affermare di aver “sbancato Montecarlo”, Munari fu certamente l’artefice primo di quella scommessa. E dunque non poteva che essere il campione di Cavarzere ad accompagnare la Stratos nel suo ultimo anno di servizio, nel 1978, quando la vettura si presentò sui campi di gara nella livrea nero-bianco-rossa del team Lancia-Pirelli. C’era alle porte una nuova sfida: portare al successo una macchina apparentemente inadatta ai rally come la Fiat 131. Che invece, uscita dal reparto corse Abarth, doveva a sua volta scrivere un pezzo di storia.
Anche dopo il ritiro dai rally, Sandro Munari e Pirelli si sono incontrati altre volte: una su tutte, per il progetto del super-fuoristrada Lamborghini LM002 da ingaggiare nella Parigi-Dakar: ancora una volta qualcosa da sperimentare, in quell’occasione si trattava dei pneumatici Pirelli Scorpion per la guida su sabbia.
Un maestro del volante, Munari. Una vita professionale legata alla storia di Pirelli. Non resta che augurargli, allora, buon compleanno!