Cultura del rinnovamento d’impresa
La sintesi dei passi da compiere (ma anche degli errori da evitare) per innovare davvero l’organizzazione della produzione
Cambiare e rinnovarsi sempre per essere in grado non solo di sopravvivere nei mercati, ma di conquistare posizioni sempre più vantaggiose e, in tre parole, creare sviluppo e benessere. Ricetta consueta, quella della necessità di rinnovarsi per andare avanti, ma mai del tutto applicata e, prima ancora, compresa da chi la deve applicare. Per questo leggere “R-innovare il family business. L’intelligenza naturale dell’imprenditore contro la crisi globale” di Alessandro Scaglione, può essere un buon passo in avanti verso la comprensione e l’approfondimento di questi temi.
L’autore è un ingegnere gestionale che si occupa da diverso tempo di strategie competitive e processi di internazionalizzazione con particolare attenzione al family business in contesti B2B e, nella sua impresa letteraria, parte dal presupposto che costruire una strategia che, pur mantenendo l’identità del marchio, agisca su scala internazionale sia ciò che serve a un’impresa familiare per competere sul mercato. Indicazione chiara, che, tuttavia, non è immune da una serie di difficoltà. E’ necessario cioè evitare gli errori più comuni (come l’autoreferenzialità, il passaggio univoco da padre a figlio, l’attenzione esclusivamente rivolta al prodotto) ma anche arrivare ad un’organizzazione della produzione che sia più articolata e che implichi la valorizzazione di chi viene ormai indicato come stakeholder, ma anche una forte propensione all’innovazione (di prodotto e processi) e una spinta all’internazionalizzazione che vada oltre la, spesso negativa, delocalizzazione.
Scaglione racconta tutto questo in un libro denso ma tutto sommato facile da leggere che inizia con un’introduzione all’organizzazione dell’impresa familiare e quindi l’illustrazione di un metodo di analisi della stessa. Scaglione poi passa ad esaminare da vicino proprio gli errori più comuni nei quali le imprese incorrono per arrivare quindi a quelle che sono indicate come le “vie di innovazione” e cioè da un lato l’uso attento della digitalizzazione e, dall’altro, il riesame dell’organizzazione stessa della produzione.
Il succo di tutto il libro (circa 250 pagine), lo si ritrova nel sottotitolo dell’ultimo capitolo: “Consapevolezza e intelligenza come differenziale competitivo”. Cultura d’impresa a tutto tondo, quindi, quella delineata dall’autore. Scrive Scaglione nelle ultime pagine: “La cultura aziendale si confonde con l’insieme delle visioni delle persone, che diventano a tutti gli effetti i detentori del suo valore”. E poi ancora: “Non vergogniamoci di essere anche un po’ filosofi della nostra vision e di infondere l’etica di una cultura aziendale che ponga la «persona» al centro dell’ecosistema dell’interesse collettivo. Solo riconoscendosi per identità e senso di appartenenza si possono scongelare conoscenza e potenziale inespressi e trasformarli in vantaggio competitivo che generi valore nel breve, medio e lungo termine”.
“R-innovare il family business” è una buona lettura da fare e magari da rifare dopo qualche tempo.
R-innovare il family business. L’intelligenza naturale dell’imprenditore contro la crisi globale
Alessandro Scaglione
Guerini Next, 2019
La sintesi dei passi da compiere (ma anche degli errori da evitare) per innovare davvero l’organizzazione della produzione
Cambiare e rinnovarsi sempre per essere in grado non solo di sopravvivere nei mercati, ma di conquistare posizioni sempre più vantaggiose e, in tre parole, creare sviluppo e benessere. Ricetta consueta, quella della necessità di rinnovarsi per andare avanti, ma mai del tutto applicata e, prima ancora, compresa da chi la deve applicare. Per questo leggere “R-innovare il family business. L’intelligenza naturale dell’imprenditore contro la crisi globale” di Alessandro Scaglione, può essere un buon passo in avanti verso la comprensione e l’approfondimento di questi temi.
L’autore è un ingegnere gestionale che si occupa da diverso tempo di strategie competitive e processi di internazionalizzazione con particolare attenzione al family business in contesti B2B e, nella sua impresa letteraria, parte dal presupposto che costruire una strategia che, pur mantenendo l’identità del marchio, agisca su scala internazionale sia ciò che serve a un’impresa familiare per competere sul mercato. Indicazione chiara, che, tuttavia, non è immune da una serie di difficoltà. E’ necessario cioè evitare gli errori più comuni (come l’autoreferenzialità, il passaggio univoco da padre a figlio, l’attenzione esclusivamente rivolta al prodotto) ma anche arrivare ad un’organizzazione della produzione che sia più articolata e che implichi la valorizzazione di chi viene ormai indicato come stakeholder, ma anche una forte propensione all’innovazione (di prodotto e processi) e una spinta all’internazionalizzazione che vada oltre la, spesso negativa, delocalizzazione.
Scaglione racconta tutto questo in un libro denso ma tutto sommato facile da leggere che inizia con un’introduzione all’organizzazione dell’impresa familiare e quindi l’illustrazione di un metodo di analisi della stessa. Scaglione poi passa ad esaminare da vicino proprio gli errori più comuni nei quali le imprese incorrono per arrivare quindi a quelle che sono indicate come le “vie di innovazione” e cioè da un lato l’uso attento della digitalizzazione e, dall’altro, il riesame dell’organizzazione stessa della produzione.
Il succo di tutto il libro (circa 250 pagine), lo si ritrova nel sottotitolo dell’ultimo capitolo: “Consapevolezza e intelligenza come differenziale competitivo”. Cultura d’impresa a tutto tondo, quindi, quella delineata dall’autore. Scrive Scaglione nelle ultime pagine: “La cultura aziendale si confonde con l’insieme delle visioni delle persone, che diventano a tutti gli effetti i detentori del suo valore”. E poi ancora: “Non vergogniamoci di essere anche un po’ filosofi della nostra vision e di infondere l’etica di una cultura aziendale che ponga la «persona» al centro dell’ecosistema dell’interesse collettivo. Solo riconoscendosi per identità e senso di appartenenza si possono scongelare conoscenza e potenziale inespressi e trasformarli in vantaggio competitivo che generi valore nel breve, medio e lungo termine”.
“R-innovare il family business” è una buona lettura da fare e magari da rifare dopo qualche tempo.
R-innovare il family business. L’intelligenza naturale dell’imprenditore contro la crisi globale
Alessandro Scaglione
Guerini Next, 2019