Mondo automato, impresa automata
Un filosofo affronta le ultime frontiere delle nuove tecnologie
Impresa 4.0, ma non solo. Digitalizzazione, ma anche altro e di più. Rete, non una ma tante. Automazione, sempre più complessa, pervasiva, importante. Sono alcune delle sollecitazioni che arrivano al moderno sistema della produzione – e a chi in esso vive e lavora – dal complesso e ribollente insieme delle nuove tecnologie. Qualcosa in continuo cambiamento e sempre più presente. Qualcosa che c’è e ci sarà e del quale occorre tenere sempre di più conto. Per questo serve – e molto – leggere “Il mondo ex machina. Cinque brevi lezioni di filosofia dell’automazione” scritto da Cosimo Accoto (filosofo di formazione, e attualmente research affiliate al MIT di Boston con anni di esperienza di analisi attorno a questioni come la filosofia del codice, la scienza dei dati, l’intelligenza artificiale, la logica delle piattaforme e la tecnologia della blockchain).
Il libro di Accoto è un viaggio intorno ad alcuni effetti delle nuove tecnologie che di volta in volta prendono forma come intelligenza artificiale e deep learning, ma anche come droni e robot, e poi come blockchain e smart contract, oppure ancora come cybersicurezza. Tutti aspetti della (vita lavorativa e non) che hanno a che fare con le macchine e, appunto, le tecnologie che le fanno funzionare.
L’autore, partendo dalla constatazione di quanto il mondo, e soprattutto il futuro, siano automati, ragiona sul fatto che queste nuove frontiere tecnologiche sono da un lato potenzialmente gravide di opportunità per la costruzione di un sistema più trasparente, equo e sicuro, ma, dall’altro, anche non prive di vulnerabilità. Pur tenendo conto di questo duplice aspetto, è l’idea di Accoto, è un fatto che l’automatizzazione stia ridisegnando le nostre idee e categorie concettuali, le attività professionali e le relazioni umane, le pratiche cognitive e disciplinari, l’etica e la politica. Una processo complesso, che coinvolge non solo la cultura personale ma anche la cultura del produrre. Con tutte le conseguenze del caso.
Prospettiva complessa, dunque, quella delineata da Accoto che, per meglio condurre il lettore, organizza il proprio viaggio attraversi una serie di tappe chiare di quello che le nuove tecnologie consentono: conoscere, lavorare, organizzare, distruggere, governare.
Il libro di Accoto non si legge certamente con uno sguardo rapido: necessita di attenzione e occhio criticamente concentrato su ogni passaggio. Non è un libro facile da affrontare, ma arrivati alla fine della sua lettura, certamente ci si sentirà culturalmente più capaci di porsi davanti a quel “mondo automato” che ci circonda.
Scrive nelle conclusioni l’autore: “Se vogliamo superare una visione salvifica macchino-centrica e avviare un discorso costruttivo maturo, dobbiamo tornare a leggere culturalmente e filosoficamente la tecnologia, facendola uscire dalla marginalità in cui viene di solito relegata”.
Il mondo ex machina. Cinque brevi lezioni di filosofia dell’automazione
Cosimo Accoto
Egea, 2019
Un filosofo affronta le ultime frontiere delle nuove tecnologie
Impresa 4.0, ma non solo. Digitalizzazione, ma anche altro e di più. Rete, non una ma tante. Automazione, sempre più complessa, pervasiva, importante. Sono alcune delle sollecitazioni che arrivano al moderno sistema della produzione – e a chi in esso vive e lavora – dal complesso e ribollente insieme delle nuove tecnologie. Qualcosa in continuo cambiamento e sempre più presente. Qualcosa che c’è e ci sarà e del quale occorre tenere sempre di più conto. Per questo serve – e molto – leggere “Il mondo ex machina. Cinque brevi lezioni di filosofia dell’automazione” scritto da Cosimo Accoto (filosofo di formazione, e attualmente research affiliate al MIT di Boston con anni di esperienza di analisi attorno a questioni come la filosofia del codice, la scienza dei dati, l’intelligenza artificiale, la logica delle piattaforme e la tecnologia della blockchain).
Il libro di Accoto è un viaggio intorno ad alcuni effetti delle nuove tecnologie che di volta in volta prendono forma come intelligenza artificiale e deep learning, ma anche come droni e robot, e poi come blockchain e smart contract, oppure ancora come cybersicurezza. Tutti aspetti della (vita lavorativa e non) che hanno a che fare con le macchine e, appunto, le tecnologie che le fanno funzionare.
L’autore, partendo dalla constatazione di quanto il mondo, e soprattutto il futuro, siano automati, ragiona sul fatto che queste nuove frontiere tecnologiche sono da un lato potenzialmente gravide di opportunità per la costruzione di un sistema più trasparente, equo e sicuro, ma, dall’altro, anche non prive di vulnerabilità. Pur tenendo conto di questo duplice aspetto, è l’idea di Accoto, è un fatto che l’automatizzazione stia ridisegnando le nostre idee e categorie concettuali, le attività professionali e le relazioni umane, le pratiche cognitive e disciplinari, l’etica e la politica. Una processo complesso, che coinvolge non solo la cultura personale ma anche la cultura del produrre. Con tutte le conseguenze del caso.
Prospettiva complessa, dunque, quella delineata da Accoto che, per meglio condurre il lettore, organizza il proprio viaggio attraversi una serie di tappe chiare di quello che le nuove tecnologie consentono: conoscere, lavorare, organizzare, distruggere, governare.
Il libro di Accoto non si legge certamente con uno sguardo rapido: necessita di attenzione e occhio criticamente concentrato su ogni passaggio. Non è un libro facile da affrontare, ma arrivati alla fine della sua lettura, certamente ci si sentirà culturalmente più capaci di porsi davanti a quel “mondo automato” che ci circonda.
Scrive nelle conclusioni l’autore: “Se vogliamo superare una visione salvifica macchino-centrica e avviare un discorso costruttivo maturo, dobbiamo tornare a leggere culturalmente e filosoficamente la tecnologia, facendola uscire dalla marginalità in cui viene di solito relegata”.
Il mondo ex machina. Cinque brevi lezioni di filosofia dell’automazione
Cosimo Accoto
Egea, 2019