Rotte per le imprese
Capire dove si è. Sapere dove si va. Per un’impresa, ma ancora prima nella stessa cultura di un’impresa, sono probabilmente questi due degli elementi cardine per la costruzione di una strategia efficace per affrontare non solo la crisi, ma i marosi di una congiuntura che difficilmente può essere sempre favorevole. Capire e sapere dove si è collocati e quale rotta intraprendere è difficile. Non ci sono manuali assoluti di navigazione sicura. Ciò che può essere utile – e che alla fine serve per formare e far evolvere la cultura anche delle imprese -, sono le spiegazioni del presente, del contesto nel quale le aziende si trovano ad agire, dei vincoli tenendo conto dei quali gli imprenditori sono costretti a decidere.
Aspenia 63 – l’ultimo numero del trimestrale di affari internazionali dell’Aspen Institute Italia -, serve a questo a scopo. A partire da uno dei titoli di copertina: “America pacifica. Cina asiatica”. I contributi all’interno rispondono di fatto proprio alle due necessità d’impresa poste all’inizio: dove si è, dove si va.
A far da traccia generale l’editoriale – di Marta Dassù -, che parla giustamente di “nuovi punti cardinali” e spiega: “Sul Pacifico si affacciano le due maggiori economie mondiali del XXI secolo, Stati Uniti e Cina, oltre a molti dei paesi che hanno registrato i più alti tassi di crescita negli ultimi anni. Dagli anni Novanta del se¬colo scorso, l’interdipendenza sino-americana è diventata così stretta da assumere i tratti di una vera e propria simbiosi, per quanto strana in termini politico-ideologici”. Capire i rapporti attuali fra Usa e Cina è, quindi, fondamentale anche per un’impresa che apparentemente può considerarsi avulsa nel suo agire da questi temi. Soprattutto perché il mondo è cambiato e, come scrive sempre l’editoriale, “la forza di attrazione del gigante asiatico è ormai, in alcuni settori, comparabile a quella dell’America”. Una situazione che deve far pensare anche la manifattura italiana, al centro di sollecitazioni, esempi e modelli tanto diversi come quello americano da una parte e quello asiatico dall’altra.
Aspenia 63, quindi, fornisce spunti, provocazioni, mappe diverse della realtà. Non è un manuale di politica internazionale per imprenditori, ma certamente una cassetta con tante istantanee che aiutano le imprese ad orientarsi.
Una delle conclusioni alle quali si arriva scorrendo i contributi contenuti è che “mentre l’America sta adattando le proprie strategie con un cauto ‘pivot asiatico’, la Cina persegue un suo ‘pivot europeo’, a giudicare dai flussi di investimenti verso il vec¬chio continente. E amplia i suoi orizzonti guardando anche all’Africa e all’America Latina”. Due posizioni di cui proprio le imprese – anche italiane -, dovrebbero tenere notevolmente conto.
Aspenia 63. Dove Est incontra Ovest
Autori vari.
Aspen Institute Italia, n. 63, gennaio 2014.
Capire dove si è. Sapere dove si va. Per un’impresa, ma ancora prima nella stessa cultura di un’impresa, sono probabilmente questi due degli elementi cardine per la costruzione di una strategia efficace per affrontare non solo la crisi, ma i marosi di una congiuntura che difficilmente può essere sempre favorevole. Capire e sapere dove si è collocati e quale rotta intraprendere è difficile. Non ci sono manuali assoluti di navigazione sicura. Ciò che può essere utile – e che alla fine serve per formare e far evolvere la cultura anche delle imprese -, sono le spiegazioni del presente, del contesto nel quale le aziende si trovano ad agire, dei vincoli tenendo conto dei quali gli imprenditori sono costretti a decidere.
Aspenia 63 – l’ultimo numero del trimestrale di affari internazionali dell’Aspen Institute Italia -, serve a questo a scopo. A partire da uno dei titoli di copertina: “America pacifica. Cina asiatica”. I contributi all’interno rispondono di fatto proprio alle due necessità d’impresa poste all’inizio: dove si è, dove si va.
A far da traccia generale l’editoriale – di Marta Dassù -, che parla giustamente di “nuovi punti cardinali” e spiega: “Sul Pacifico si affacciano le due maggiori economie mondiali del XXI secolo, Stati Uniti e Cina, oltre a molti dei paesi che hanno registrato i più alti tassi di crescita negli ultimi anni. Dagli anni Novanta del se¬colo scorso, l’interdipendenza sino-americana è diventata così stretta da assumere i tratti di una vera e propria simbiosi, per quanto strana in termini politico-ideologici”. Capire i rapporti attuali fra Usa e Cina è, quindi, fondamentale anche per un’impresa che apparentemente può considerarsi avulsa nel suo agire da questi temi. Soprattutto perché il mondo è cambiato e, come scrive sempre l’editoriale, “la forza di attrazione del gigante asiatico è ormai, in alcuni settori, comparabile a quella dell’America”. Una situazione che deve far pensare anche la manifattura italiana, al centro di sollecitazioni, esempi e modelli tanto diversi come quello americano da una parte e quello asiatico dall’altra.
Aspenia 63, quindi, fornisce spunti, provocazioni, mappe diverse della realtà. Non è un manuale di politica internazionale per imprenditori, ma certamente una cassetta con tante istantanee che aiutano le imprese ad orientarsi.
Una delle conclusioni alle quali si arriva scorrendo i contributi contenuti è che “mentre l’America sta adattando le proprie strategie con un cauto ‘pivot asiatico’, la Cina persegue un suo ‘pivot europeo’, a giudicare dai flussi di investimenti verso il vec¬chio continente. E amplia i suoi orizzonti guardando anche all’Africa e all’America Latina”. Due posizioni di cui proprio le imprese – anche italiane -, dovrebbero tenere notevolmente conto.
Aspenia 63. Dove Est incontra Ovest
Autori vari.
Aspen Institute Italia, n. 63, gennaio 2014.