L’impresa raccontata forma l’impresa reale
L’impresa comunica dentro e fuori di essa. Certo, lo si è detto molte volte. Ma vale la pena tornare sui legami fra buona produzione e buona comunicazione, fra l’organizzazione che funziona e l’informazione che circola dentro e fuori di essa. L’ideale è una sorta di “impresa trasparente”, talmente efficace ed efficiente da non temere alcuna intrusione. Ma, al di là dell’utopia, certo è che una certa parte della cultura d’impresa si fa nel racconto di essa.
E’ utile e interessante, allora, leggere “La comunicazione organizzativa come narrazione collettiva” di Andrea Volterrani: una sorta di sintesi delle idee e dei metodi che uniscono la comunicazione con l’organizzazione e la cultura d’impresa. Una lettura di poco meno di 50 pagine che parte con una frase netta: “Comunicazione, organizzazione e narrazione”. E’ infatti attorno a questi tre vocaboli che si dipana l’intero lavoro che prende in considerazione prima i legami fra processi comunicativi e modalità organizzative, poi approfondisce il tema del come “narrare l’organizzazione” e, infine, affronta in maniera analitica tutti gli strumenti della comunicazione organizzativa (dalle relazioni interpersonali alle riunioni e alle assemblea, passando per le tecniche di ascolto).
Al di là dell’aspetto manualistico della ricerca, è significativo un passaggio: “Adottare un approccio narrativo alla comunicazione organizzativa significa innanzitutto esaltare il ruolo che le storie, tutte le storie che nascono dentro e fuori l’organizzazione, fra le persone che fanno parte strutturalmente dell’organizzazione e quelle che ne fanno parte solo per un certo periodo di tempo, fra l’organizzazione e le altre istituzioni pubbliche, le altre organizzazioni della società civile e del mercato presenti sul territorio. Esaltare il ruolo di tutte queste storie non solo per rendere visibile l’organizzazione e comunicarne meglio gli obiettivi, le azioni, gli eventuali ostacoli, ma per riconoscere che oltre ad essere un insieme di metodi e di strumenti di lavoro, è un inestimabile patrimonio da valorizzare e da condividere con l’intera comunità territoriale di riferimento”.
E’ così dal racconto d’impresa che si forma non solo l’immagine dell’impresa stessa ma anche il suo spirito, il senso del produrre correttamente e con attenzione all’uomo che, a ben vedere, dovrebbe uniformare di se’ ogni buona azienda.
La comunicazione organizzativa come narrazione collettiva
Andrea Volterrani, 2014
L’impresa comunica dentro e fuori di essa. Certo, lo si è detto molte volte. Ma vale la pena tornare sui legami fra buona produzione e buona comunicazione, fra l’organizzazione che funziona e l’informazione che circola dentro e fuori di essa. L’ideale è una sorta di “impresa trasparente”, talmente efficace ed efficiente da non temere alcuna intrusione. Ma, al di là dell’utopia, certo è che una certa parte della cultura d’impresa si fa nel racconto di essa.
E’ utile e interessante, allora, leggere “La comunicazione organizzativa come narrazione collettiva” di Andrea Volterrani: una sorta di sintesi delle idee e dei metodi che uniscono la comunicazione con l’organizzazione e la cultura d’impresa. Una lettura di poco meno di 50 pagine che parte con una frase netta: “Comunicazione, organizzazione e narrazione”. E’ infatti attorno a questi tre vocaboli che si dipana l’intero lavoro che prende in considerazione prima i legami fra processi comunicativi e modalità organizzative, poi approfondisce il tema del come “narrare l’organizzazione” e, infine, affronta in maniera analitica tutti gli strumenti della comunicazione organizzativa (dalle relazioni interpersonali alle riunioni e alle assemblea, passando per le tecniche di ascolto).
Al di là dell’aspetto manualistico della ricerca, è significativo un passaggio: “Adottare un approccio narrativo alla comunicazione organizzativa significa innanzitutto esaltare il ruolo che le storie, tutte le storie che nascono dentro e fuori l’organizzazione, fra le persone che fanno parte strutturalmente dell’organizzazione e quelle che ne fanno parte solo per un certo periodo di tempo, fra l’organizzazione e le altre istituzioni pubbliche, le altre organizzazioni della società civile e del mercato presenti sul territorio. Esaltare il ruolo di tutte queste storie non solo per rendere visibile l’organizzazione e comunicarne meglio gli obiettivi, le azioni, gli eventuali ostacoli, ma per riconoscere che oltre ad essere un insieme di metodi e di strumenti di lavoro, è un inestimabile patrimonio da valorizzare e da condividere con l’intera comunità territoriale di riferimento”.
E’ così dal racconto d’impresa che si forma non solo l’immagine dell’impresa stessa ma anche il suo spirito, il senso del produrre correttamente e con attenzione all’uomo che, a ben vedere, dovrebbe uniformare di se’ ogni buona azienda.
La comunicazione organizzativa come narrazione collettiva
Andrea Volterrani, 2014