Accedi all’Archivio online
Esplora l’Archivio online per trovare fonti e materiali. Seleziona la tipologia di supporto documentale che più ti interessa e inserisci le parole chiave della tua ricerca.
    Seleziona una delle seguenti categorie:
  • Documenti
  • Fotografie
  • Disegni e manifesti
  • Audiovisivi
  • Pubblicazioni e riviste
  • Tutti
Assistenza alla consultazione
Per richiedere la consultazione del materiale conservato nell’Archivio Storico e nelle Biblioteche della Fondazione Pirelli al fine di studi e ricerche e conoscere le modalità di utilizzo dei materiali per prestiti e mostre, compila il seguente modulo.
Riceverai una mail di conferma dell'avvenuta ricezione della richiesta e sarai ricontattato.
Percorsi Fondazione Pirelli Educational

Seleziona il grado di istruzione della scuola di appartenenza
Back
Scuola Primaria
Percorsi Fondazione Pirelli Educational
Lasciate i vostri dati per essere ricontattati dallo staff di Fondazione Pirelli Educational e concordare le date del percorso.

Dichiaro di avere preso visione dell’informativa relativa al trattamento dei miei dati personali, e autorizzo la Fondazione Pirelli al trattamento dei miei dati personali per l’invio, anche a mezzo e-mail, di comunicazioni relative ad iniziative/convegni organizzati dalla Fondazione Pirelli.

Back
Scuole secondarie di I grado
Percorsi Fondazione Pirelli Educational
Lasciate i vostri dati per essere ricontattati dallo staff di Fondazione Pirelli Educational e concordare le date del percorso.
Back
Scuole secondarie di II grado
Percorsi Fondazione Pirelli Educational
Lasciate i vostri dati per essere ricontattati dallo staff di Fondazione Pirelli Educational e concordare le date del percorso.
Back
Università
Percorsi Fondazione Pirelli Educational

Vuoi organizzare un percorso personalizzato con i tuoi studenti? Per informazioni e prenotazioni scrivi a universita@fondazionepirelli.org

Visita la Fondazione
Per informazioni sulle attività della Fondazione e l’accessiblità agli spazi
contattare il numero 0264423971 o scrivere a visite@fondazionepirelli.org

La potenza dell’ottimismo avveduto

Appena pubblicato un libro che parla di economia partendo dalla fiducia

Avere fiducia nonostante tutto. Credere, in altri termini, che nessuna notte potrà alla fine trionfare sulla luce. Anche negli affari comuni di ogni giorno, così come nell’economia e nelle relazioni sociali. Questione di ottimismo. Che non significa non vedere i problemi, ma guardare oltre questi in cerca della soluzione migliore. Economia dell’ottimismo, dunque. Che è il titolo di un libro scritto da Luciano Canova (docente di economia comportamentale) e appena pubblicato che ragiona, appunto, sulle relazioni economiche partendo da un punto di vista inconsueto.

“Economia dell’ottimismo. Perché la speranza evita il fallimento delle nazioni” è un bell’esercizio di interpretazione dei principi cardine della scienza economica, ma anche della storia e del comportamento dell’umanità, viste con uno sguardo diverso dal solito. Canova parte da una considerazione: l’economia dell’ottimismo ci mostra quanto una visione carica di fiducia nel domani sia stata cruciale nella storia del pensiero economico, e come possa ancora esserlo per noi e il nostro pianeta.

L’autore inizia con una constatazione: se si guarda al mondo di oggi, pur con tutte le sue diseguaglianze e le sue crisi, non si può certo dire che non siano avvenuti progressi anche solo rispetto a mezzo secolo fa. Alcuni dati sono incontrovertibili come il calo vertiginoso della mortalità infantile, l’aumento costante dell’alfabetizzazione, la diminuzione globale della povertà. Dati oggettivi che vanno di pari passo con un distinguo fondamentale: è necessario combattere sia il pensiero nostalgico che porta a idealizzare il passato, sia quello apocalittico che dipinge un futuro solo a tinte fosche. Che, detto in altri termini, significa acquisire la capacità critica per interpretare bene quanto è stato e usare bene quanto oggi è a disposizione.

Muovendosi tra economia, scienze comportamentali e psicologia – e attingendo alle riflessioni di premi Nobel come Esther Duflo o Amartya Sen, oltre che agli studi di Paul Romer e Erik Angner – questo libro in sette capitoli conduce chi legge ad apprezzare l’economia che insegna ad essere ottimisti. Di questa, e della sua storia, vengono prima affrontati i grandi tratti e poi esaminati alcuni temi: la felicità, i rischi, le relazioni sociali, la salute, la cooperazione, la lotta alla povertà, la speranza. Di ogni concetto vengono delineati i tratti e posti gli esempi. Non si tratta – occorre sottolinearlo – di un inno a non guardare i problemi che pur ci sono, ma di un “manuale” che insegna ad accettare consapevolmente il rischio, a innovare, ad accogliere l’incertezza e a fronteggiare gli imprevisti. E tutto rimanendo in guardia contro i pericoli dati dall’eccesso di fiducia in se stessi e dal chiudere gli occhi per ignorare i problemi fino a quando non ci travolgono. E’, in altre parole, un’economia dell’ottimismo avveduto quella che viene raccontata da Canova.

Il libro di Luciano Canova fornisce una prospettiva inedita, che non sminuisce i grandi problemi di oggi – il cambiamento climatico su tutti –, ma che afferma a gran voce che solo riconoscendoli e proiettandoci oltre di essi con positività potremo trovare soluzioni creative e realmente efficaci.

Bella nelle conclusioni la citazione di una poesia di Dylan Thomas – Do Not Go Gentle into That Good Night – che ricorda nel senso le battute finali della “Vita di Galileo” di Bertolt Brecht sulla “notte” da mantenere sempre “chiara”.

Economia dell’ottimismo. Perché la speranza evita il fallimento delle nazioni 

Luciano Canova

Saggiatore, 2025

Appena pubblicato un libro che parla di economia partendo dalla fiducia

Avere fiducia nonostante tutto. Credere, in altri termini, che nessuna notte potrà alla fine trionfare sulla luce. Anche negli affari comuni di ogni giorno, così come nell’economia e nelle relazioni sociali. Questione di ottimismo. Che non significa non vedere i problemi, ma guardare oltre questi in cerca della soluzione migliore. Economia dell’ottimismo, dunque. Che è il titolo di un libro scritto da Luciano Canova (docente di economia comportamentale) e appena pubblicato che ragiona, appunto, sulle relazioni economiche partendo da un punto di vista inconsueto.

“Economia dell’ottimismo. Perché la speranza evita il fallimento delle nazioni” è un bell’esercizio di interpretazione dei principi cardine della scienza economica, ma anche della storia e del comportamento dell’umanità, viste con uno sguardo diverso dal solito. Canova parte da una considerazione: l’economia dell’ottimismo ci mostra quanto una visione carica di fiducia nel domani sia stata cruciale nella storia del pensiero economico, e come possa ancora esserlo per noi e il nostro pianeta.

L’autore inizia con una constatazione: se si guarda al mondo di oggi, pur con tutte le sue diseguaglianze e le sue crisi, non si può certo dire che non siano avvenuti progressi anche solo rispetto a mezzo secolo fa. Alcuni dati sono incontrovertibili come il calo vertiginoso della mortalità infantile, l’aumento costante dell’alfabetizzazione, la diminuzione globale della povertà. Dati oggettivi che vanno di pari passo con un distinguo fondamentale: è necessario combattere sia il pensiero nostalgico che porta a idealizzare il passato, sia quello apocalittico che dipinge un futuro solo a tinte fosche. Che, detto in altri termini, significa acquisire la capacità critica per interpretare bene quanto è stato e usare bene quanto oggi è a disposizione.

Muovendosi tra economia, scienze comportamentali e psicologia – e attingendo alle riflessioni di premi Nobel come Esther Duflo o Amartya Sen, oltre che agli studi di Paul Romer e Erik Angner – questo libro in sette capitoli conduce chi legge ad apprezzare l’economia che insegna ad essere ottimisti. Di questa, e della sua storia, vengono prima affrontati i grandi tratti e poi esaminati alcuni temi: la felicità, i rischi, le relazioni sociali, la salute, la cooperazione, la lotta alla povertà, la speranza. Di ogni concetto vengono delineati i tratti e posti gli esempi. Non si tratta – occorre sottolinearlo – di un inno a non guardare i problemi che pur ci sono, ma di un “manuale” che insegna ad accettare consapevolmente il rischio, a innovare, ad accogliere l’incertezza e a fronteggiare gli imprevisti. E tutto rimanendo in guardia contro i pericoli dati dall’eccesso di fiducia in se stessi e dal chiudere gli occhi per ignorare i problemi fino a quando non ci travolgono. E’, in altre parole, un’economia dell’ottimismo avveduto quella che viene raccontata da Canova.

Il libro di Luciano Canova fornisce una prospettiva inedita, che non sminuisce i grandi problemi di oggi – il cambiamento climatico su tutti –, ma che afferma a gran voce che solo riconoscendoli e proiettandoci oltre di essi con positività potremo trovare soluzioni creative e realmente efficaci.

Bella nelle conclusioni la citazione di una poesia di Dylan Thomas – Do Not Go Gentle into That Good Night – che ricorda nel senso le battute finali della “Vita di Galileo” di Bertolt Brecht sulla “notte” da mantenere sempre “chiara”.

Economia dell’ottimismo. Perché la speranza evita il fallimento delle nazioni 

Luciano Canova

Saggiatore, 2025

CIAO, COME POSSO AIUTARTI?