Raccontare l’impresa in modo diverso
Il purpose come strumento per conciliare morale e interesse
Raccontare l’impresa attraverso il brand o, meglio, attraverso il purpose cioè il senso profondo di ciò che si fa, si realizza e si comunica. Non è solo la nuova frontiera della comunicazione aziendale, ma un modo diverso di intendere i racconti che delle organizzazioni della produzione si possono fare.
È attorno all’idea di purpose che ragiona – e scrive – Alberto De Martini con il suo “Purpose narrative strategy. Un noi più grande” appena pubblicato. Il libro prende le mosse dalla constatazione che fino a qualche anno fa, il brand era intento a costruire la propria identità narrativa. Oggi quello stesso brand non può evitare – dice De Martini – di interrogarsi su una nuova dimensione: il suo scopo, il purpose, ovvero i propositi assunti dal brand stesso per migliorare il mondo inteso come ecosistema umano e naturale. Non solo narrazione del prodotto e dell’impresa, ma, in un certo senso, anche narrazione delle relazioni tra l’azienda e il mondo esterno, e dell’impegno dell’azienda verso il suo miglioramento.
Detto in altro modo, chi si occupa di impresa e di brand deve creare i presupposti per adottare comportamenti sia responsabili sia convenienti per l’impresa, grazie alla convergenza delle preferenze di clienti, consumatori e investitori e agli incentivi dei governi. Il Brand Purpose appare così come naturale risultante di due forze, morale e interesse, fino ad oggi concepite come opposte. Una sorta di beneficio gratuito offerto all’ambiente esterno e alle persone che lo popolano, un beneficio fatto dagli stessi valori che sono alla base del business dell’azienda e dallo stesso tipo di empatia che lega il brand al proprio target “commerciale”.
Questo insieme di idee viene sviluppato da un racconto di circa 150 pagine che inizia puntualizzando una serie di concetti: dal mito ai valori (anche d’impresa), dall’empatia al cambiamento per arrivare agli strumenti che possono essere usati e ai processi che possono essere attivati. In una seconda parte, il libro lega insieme la strategia narrativa del brand con il purpose ponendo anche alcuni casi studio.
Leggere l’ultimo libro di Alberto De Martini non è sempre facile, ma è sempre, invece, stimolante soprattutto per chi, con varie collocazioni, deve occuparsi di raccontare impresa e prodotto guardando anche al senso di entrambi.
Purpose narrative strategy. Un noi più grande
Alberto De Martini
Franco Angeli, 2024
Il purpose come strumento per conciliare morale e interesse
Raccontare l’impresa attraverso il brand o, meglio, attraverso il purpose cioè il senso profondo di ciò che si fa, si realizza e si comunica. Non è solo la nuova frontiera della comunicazione aziendale, ma un modo diverso di intendere i racconti che delle organizzazioni della produzione si possono fare.
È attorno all’idea di purpose che ragiona – e scrive – Alberto De Martini con il suo “Purpose narrative strategy. Un noi più grande” appena pubblicato. Il libro prende le mosse dalla constatazione che fino a qualche anno fa, il brand era intento a costruire la propria identità narrativa. Oggi quello stesso brand non può evitare – dice De Martini – di interrogarsi su una nuova dimensione: il suo scopo, il purpose, ovvero i propositi assunti dal brand stesso per migliorare il mondo inteso come ecosistema umano e naturale. Non solo narrazione del prodotto e dell’impresa, ma, in un certo senso, anche narrazione delle relazioni tra l’azienda e il mondo esterno, e dell’impegno dell’azienda verso il suo miglioramento.
Detto in altro modo, chi si occupa di impresa e di brand deve creare i presupposti per adottare comportamenti sia responsabili sia convenienti per l’impresa, grazie alla convergenza delle preferenze di clienti, consumatori e investitori e agli incentivi dei governi. Il Brand Purpose appare così come naturale risultante di due forze, morale e interesse, fino ad oggi concepite come opposte. Una sorta di beneficio gratuito offerto all’ambiente esterno e alle persone che lo popolano, un beneficio fatto dagli stessi valori che sono alla base del business dell’azienda e dallo stesso tipo di empatia che lega il brand al proprio target “commerciale”.
Questo insieme di idee viene sviluppato da un racconto di circa 150 pagine che inizia puntualizzando una serie di concetti: dal mito ai valori (anche d’impresa), dall’empatia al cambiamento per arrivare agli strumenti che possono essere usati e ai processi che possono essere attivati. In una seconda parte, il libro lega insieme la strategia narrativa del brand con il purpose ponendo anche alcuni casi studio.
Leggere l’ultimo libro di Alberto De Martini non è sempre facile, ma è sempre, invece, stimolante soprattutto per chi, con varie collocazioni, deve occuparsi di raccontare impresa e prodotto guardando anche al senso di entrambi.
Purpose narrative strategy. Un noi più grande
Alberto De Martini
Franco Angeli, 2024