Correre nel nuovo millennio
Il nuovo millennio si apre per Pirelli con una nuova vittoria. Nel Rally Safari 2000, infatti, il P Zero vince equipaggiando tutte e tre le auto che salgono sul podio: due Subaru al primo e secondo posto (pilotate rispettivamente da Richard Burns e Juha Kankkunen) e una Seat al terzo (con pilota Didier Auriol). Ma è forse l’anno successivo, il 2001, a evidenziare ancora di più gli alti livelli di prestazione raggiunti dalla P Lunga. Nelle cronache delle corse si dà conto della conquista del 18° titolo nel Mondiale Rally. “Richard Burns vince l’ultimo appuntamento del Rally 2001 in Gran Bretagna con la Subaru gommata P Zero e conquista il Titolo Mondiale Piloti”.
Un appuntamento, quello di Pirelli con le vittorie dei rally del primo decennio del nuovo secolo, che si ripete nel 2002 e nel 2003, quando viene conquistato un altro titolo mondiale sempre con il P Zero. Negli anni Duemila si affaccia anche un altro pneumatico – il KP Pirelli -, che “completa la gamma P Zero da sterrato mettendo in gara una copertura immediatamente capace di fare la differenza”. È un articolo ancora una volta di “Fatti e Notizie” che nel 2004 a raccontare che proprio il nuovo pneumatico ha portato alla vittoria una Subaru Impreza nel Rally della Nuova Zelanda con Peter Solberg.
Tecnologia e ricerca, così, vanno di pari passo per tutti e due i primi decenni del XXI secolo, con le vittorie nei diversi rally in tutto il mondo. Nel 2015, il pilota polacco Kajetan Kajetanowicz a bordo di una Ford Fiesta conquista il titolo di Campione Europeo Rally utilizzando l’intera gamma di pneumatici, dai Pirelli Scorpion K ai P Zero RK fino ai Pirelli Sottozero Ice. Nello stesso anno un italiano, Paolo Andreucci al volante di una Peugeot 208 T16 gommata Pirelli, conquista anche il titolo rally italiano.
Nel 2019 l’azienda della P Lunga viene scelta dalla FIA – Federazione Internazionale dell’Automobile – come fornitore di pneumatici unico per il Campionato del Mondo Rally per le stagioni dal 2021 al 2024. Tutte le vetture 4×4 che prendono parte alle gare per il WRC che si contendono il titolo assoluto, le R5 che sono protagoniste del WRC2 e le auto dei diversi campionati regionali e nazionali di tutto il mondo montano gomme Pirelli.
Una nota stampa della casa dell’azienda il 30 dicembre 2020 spiega come solo in quell’anno le vittorie siano state 85, mentre 40 sono stati i paesi in cui Pirelli è stata presente nelle competizioni rallistiche e 275 le prove speciali vinte. Solo nei cinque anni precedenti sono stati forniti oltre 509mila pneumatici ai campioni delle corse più difficili del mondo. Fino alla fine del 2020, inoltre, Pirelli è stata presente in più di 580 competizioni rallistiche, con 181 vittorie e 25 titoli.
Oggi Pirelli, dopo aver raggiunto tutti gli obiettivi prefissati da fornitore unico nel WRC per il periodo 2021-2024 continua a supportare tutte le altre competizioni rally in cui è attualmente coinvolta e ha inoltre unito le forze con FIA per sostenere il programma Rally Star recentemente istituito, dando seguito all’impegno a lungo termine dell’azienda italiana nel supportare i giovani piloti di talento in tutti i livelli del rally.
Il nuovo millennio si apre per Pirelli con una nuova vittoria. Nel Rally Safari 2000, infatti, il P Zero vince equipaggiando tutte e tre le auto che salgono sul podio: due Subaru al primo e secondo posto (pilotate rispettivamente da Richard Burns e Juha Kankkunen) e una Seat al terzo (con pilota Didier Auriol). Ma è forse l’anno successivo, il 2001, a evidenziare ancora di più gli alti livelli di prestazione raggiunti dalla P Lunga. Nelle cronache delle corse si dà conto della conquista del 18° titolo nel Mondiale Rally. “Richard Burns vince l’ultimo appuntamento del Rally 2001 in Gran Bretagna con la Subaru gommata P Zero e conquista il Titolo Mondiale Piloti”.
Un appuntamento, quello di Pirelli con le vittorie dei rally del primo decennio del nuovo secolo, che si ripete nel 2002 e nel 2003, quando viene conquistato un altro titolo mondiale sempre con il P Zero. Negli anni Duemila si affaccia anche un altro pneumatico – il KP Pirelli -, che “completa la gamma P Zero da sterrato mettendo in gara una copertura immediatamente capace di fare la differenza”. È un articolo ancora una volta di “Fatti e Notizie” che nel 2004 a raccontare che proprio il nuovo pneumatico ha portato alla vittoria una Subaru Impreza nel Rally della Nuova Zelanda con Peter Solberg.
Tecnologia e ricerca, così, vanno di pari passo per tutti e due i primi decenni del XXI secolo, con le vittorie nei diversi rally in tutto il mondo. Nel 2015, il pilota polacco Kajetan Kajetanowicz a bordo di una Ford Fiesta conquista il titolo di Campione Europeo Rally utilizzando l’intera gamma di pneumatici, dai Pirelli Scorpion K ai P Zero RK fino ai Pirelli Sottozero Ice. Nello stesso anno un italiano, Paolo Andreucci al volante di una Peugeot 208 T16 gommata Pirelli, conquista anche il titolo rally italiano.
Nel 2019 l’azienda della P Lunga viene scelta dalla FIA – Federazione Internazionale dell’Automobile – come fornitore di pneumatici unico per il Campionato del Mondo Rally per le stagioni dal 2021 al 2024. Tutte le vetture 4×4 che prendono parte alle gare per il WRC che si contendono il titolo assoluto, le R5 che sono protagoniste del WRC2 e le auto dei diversi campionati regionali e nazionali di tutto il mondo montano gomme Pirelli.
Una nota stampa della casa dell’azienda il 30 dicembre 2020 spiega come solo in quell’anno le vittorie siano state 85, mentre 40 sono stati i paesi in cui Pirelli è stata presente nelle competizioni rallistiche e 275 le prove speciali vinte. Solo nei cinque anni precedenti sono stati forniti oltre 509mila pneumatici ai campioni delle corse più difficili del mondo. Fino alla fine del 2020, inoltre, Pirelli è stata presente in più di 580 competizioni rallistiche, con 181 vittorie e 25 titoli.
Oggi Pirelli, dopo aver raggiunto tutti gli obiettivi prefissati da fornitore unico nel WRC per il periodo 2021-2024 continua a supportare tutte le altre competizioni rally in cui è attualmente coinvolta e ha inoltre unito le forze con FIA per sostenere il programma Rally Star recentemente istituito, dando seguito all’impegno a lungo termine dell’azienda italiana nel supportare i giovani piloti di talento in tutti i livelli del rally.