La crisi non è per sempre
Pubblicato in Italia un libro che spiega come intraprendere la strada per arrivare ad un mondo più equilibrato
Buoni manuali per non perdere la rotta. Ed essere consapevoli della strada che si sta facendo. L’indicazione è sempre questa. E vale sempre per tutti, anche, naturalmente per chi per ruolo deve assumere decisioni che valgono per molti. Come manuale da leggere e da rileggere è anche “Permacrisi. Un piano per riparare un mondo a pezzi”, libro scritto da Gordon Brown, Mohamed A. El-Erian e Michael Spence riflettono su come strutturare modelli di crescita rafforzati, approcci migliori alla gestione economica e una governance internazionale solida.
Scritto pochi mesi fa, il libro mette in fila gli elementi di crisi e le possibili soluzioni per superarli. L’elenco è facile. I conflitti in Ucraina e Medio Oriente, le tensioni tra Stati Uniti e Cina. L’inflazione che ha raggiunto livelli mai visti da decenni e i prezzi dell’energia che hanno costretto alcune famiglie a scegliere tra gas e generi alimentari. Le calamità naturali sempre più frequenti e il riscaldamento globale, provocati dal cambiamento climatico. E un’intelligenza artificiale che minaccia di rivoluzionare il mercato del lavoro come non accadeva dai tempi della prima rivoluzione industriale. Sono questi – e molti altri ancora – i motivi che, appunto, mettono in crisi la società. Elementi in apparenza insormontabili. La tesi degli autori, invece, è che nonostante il prefisso “perma” sembri suggerire il contrario, l’attuale crisi non è da considerarsi permanente.
Certo, è lunga la strada per uscire dalla crisi che per molti versi appare definitiva, ma è una strada che esiste ed è percorribile. La dimostrazione data da Brown, El-Ertian e Spence viene viene illustrata in circa 250 pagine che si devono leggere con attenzione e che sono rigorosamente divise in tre parti. Prima viene affrontato il contenuto del vocabolo “crescita” in termini di condizioni favorevoli e sfavorevoli, di sostenibilità e di produttività per arrivare ad indicare come la cosiddetta equazione della crescita debba essere cambiata. Poi gli autori affrontano il tema della gestione economica, anche in qui con i pro e i contro, gli aspetti positivi e quelli negativi, i passi per migliorarla. Crescita ed economia debbono poi essere inseriti in un ordine globale che va rivisto con una rinvigorimento delle istituzioni internazionali e una globalizzazione “leggera”.
Il libro scritto da Brown, El-Ertian e Spence è una buona lettura da compiere con mente aperta, sguardo positivo, fiducia nell’umanità e nelle sue opere. Un libro da ragionare e discutere. Certo, nulla è dato per scontato, ma tutto è dato per possibile. Sintetizzando il percorso da fare i tre scrivono: “Il mondo sta cambiando davanti ai nostri occhi”, chiariscono gli autori. “E noi abbiamo il dovere di cogliere il significato dei cambiamenti in corso: primo, il passaggio da un mondo unipolare a uno multipolare; secondo, da un’iper-globalizzazione a una globalizzazione light; terzo, da un’era neoliberale in cui l’economia dettava le decisioni politiche a una neo-nazionalista, in cui la politica e la sicurezza nazionale dettano le condizioni economiche. Il mondo sta cambiando, ma che aspetto avrà questo cambiamento dipende da noi”.
Permacrisi. Un piano per riparare un mondo a pezzi
Gordon Brown, Mohamed A. El-Erian e Michael Spence
Egea, 2024
Pubblicato in Italia un libro che spiega come intraprendere la strada per arrivare ad un mondo più equilibrato
Buoni manuali per non perdere la rotta. Ed essere consapevoli della strada che si sta facendo. L’indicazione è sempre questa. E vale sempre per tutti, anche, naturalmente per chi per ruolo deve assumere decisioni che valgono per molti. Come manuale da leggere e da rileggere è anche “Permacrisi. Un piano per riparare un mondo a pezzi”, libro scritto da Gordon Brown, Mohamed A. El-Erian e Michael Spence riflettono su come strutturare modelli di crescita rafforzati, approcci migliori alla gestione economica e una governance internazionale solida.
Scritto pochi mesi fa, il libro mette in fila gli elementi di crisi e le possibili soluzioni per superarli. L’elenco è facile. I conflitti in Ucraina e Medio Oriente, le tensioni tra Stati Uniti e Cina. L’inflazione che ha raggiunto livelli mai visti da decenni e i prezzi dell’energia che hanno costretto alcune famiglie a scegliere tra gas e generi alimentari. Le calamità naturali sempre più frequenti e il riscaldamento globale, provocati dal cambiamento climatico. E un’intelligenza artificiale che minaccia di rivoluzionare il mercato del lavoro come non accadeva dai tempi della prima rivoluzione industriale. Sono questi – e molti altri ancora – i motivi che, appunto, mettono in crisi la società. Elementi in apparenza insormontabili. La tesi degli autori, invece, è che nonostante il prefisso “perma” sembri suggerire il contrario, l’attuale crisi non è da considerarsi permanente.
Certo, è lunga la strada per uscire dalla crisi che per molti versi appare definitiva, ma è una strada che esiste ed è percorribile. La dimostrazione data da Brown, El-Ertian e Spence viene viene illustrata in circa 250 pagine che si devono leggere con attenzione e che sono rigorosamente divise in tre parti. Prima viene affrontato il contenuto del vocabolo “crescita” in termini di condizioni favorevoli e sfavorevoli, di sostenibilità e di produttività per arrivare ad indicare come la cosiddetta equazione della crescita debba essere cambiata. Poi gli autori affrontano il tema della gestione economica, anche in qui con i pro e i contro, gli aspetti positivi e quelli negativi, i passi per migliorarla. Crescita ed economia debbono poi essere inseriti in un ordine globale che va rivisto con una rinvigorimento delle istituzioni internazionali e una globalizzazione “leggera”.
Il libro scritto da Brown, El-Ertian e Spence è una buona lettura da compiere con mente aperta, sguardo positivo, fiducia nell’umanità e nelle sue opere. Un libro da ragionare e discutere. Certo, nulla è dato per scontato, ma tutto è dato per possibile. Sintetizzando il percorso da fare i tre scrivono: “Il mondo sta cambiando davanti ai nostri occhi”, chiariscono gli autori. “E noi abbiamo il dovere di cogliere il significato dei cambiamenti in corso: primo, il passaggio da un mondo unipolare a uno multipolare; secondo, da un’iper-globalizzazione a una globalizzazione light; terzo, da un’era neoliberale in cui l’economia dettava le decisioni politiche a una neo-nazionalista, in cui la politica e la sicurezza nazionale dettano le condizioni economiche. Il mondo sta cambiando, ma che aspetto avrà questo cambiamento dipende da noi”.
Permacrisi. Un piano per riparare un mondo a pezzi
Gordon Brown, Mohamed A. El-Erian e Michael Spence
Egea, 2024