Linguaggio Noorda. Stile e creatività in Pirelli
«Quando arrivai in Italia gli industriali affidavano ancora la pubblicità a illustratori e pittori. Siamo stati tra coloro che hanno introdotto la grafica moderna, l’immagine coordinata aziendale, che è un misto di architettura d’interni aziendali, di design e di pubblicità».
Così Bob Noorda, classe 1927, olandese di origine, ricorda il suo arrivo a Milano all’inizio degli anni Cinquanta.
La sua formazione di stampo razionalista (i suoi professori provenivano dalla scuola Bauhaus) e la sua sperimentazione per soluzioni ordinate e strutturate, sono solo alcune delle premesse che diedero modo a Noorda di affermasi rapidamente. La Milano degli anni Cinquanta, nel pieno del suo fermento imprenditoriale è terreno fertile per grafici e designer, per poter impostare lavori pubblicitari con un forte approccio progettuale, per rendere la comunicazione di chiara lettura e imporre l’elemento grafico come segno riconoscibile. E lo fa, eliminando il superfluo: linee pulite e perfettamente in armonia con il contesto esprimono appieno quel concetto di “progetto coordinato” tanto caro alla comunità di grafici attiva in quel periodo.
Pirelli commissiona a Noorda una quantità ingente di lavori e lo nomina art director nel 1961: suo è il manifesto per il “Cinturato” del 1959 con la ruota che piega verso destra, sua la campagna pubblicitaria per il pneumatico “N+R” e quella per il pneumatico “Rolle”.
Noorda è capace di dilatare lo spazio e aprirsi al colore. Le linee diventano più elastiche e la forza del nero si attenua cedendo gradualmente all’utilizzo di sfumature di grigi: è una pubblicità “soffice” definita così per il modo che ha di generare sensazioni di leggerezza, come nel caso dell’annuncio pubblicitario per la “Palla dei campioni”. In altri, come nella pubblicità delle cinghie per trebbiatrici, l’elemento grafico si moltiplica creando dilatazioni spazio-temporali e conferendo all’immagine un’idea di movimento.
«Quando arrivai in Italia gli industriali affidavano ancora la pubblicità a illustratori e pittori. Siamo stati tra coloro che hanno introdotto la grafica moderna, l’immagine coordinata aziendale, che è un misto di architettura d’interni aziendali, di design e di pubblicità».
Così Bob Noorda, classe 1927, olandese di origine, ricorda il suo arrivo a Milano all’inizio degli anni Cinquanta.
La sua formazione di stampo razionalista (i suoi professori provenivano dalla scuola Bauhaus) e la sua sperimentazione per soluzioni ordinate e strutturate, sono solo alcune delle premesse che diedero modo a Noorda di affermasi rapidamente. La Milano degli anni Cinquanta, nel pieno del suo fermento imprenditoriale è terreno fertile per grafici e designer, per poter impostare lavori pubblicitari con un forte approccio progettuale, per rendere la comunicazione di chiara lettura e imporre l’elemento grafico come segno riconoscibile. E lo fa, eliminando il superfluo: linee pulite e perfettamente in armonia con il contesto esprimono appieno quel concetto di “progetto coordinato” tanto caro alla comunità di grafici attiva in quel periodo.
Pirelli commissiona a Noorda una quantità ingente di lavori e lo nomina art director nel 1961: suo è il manifesto per il “Cinturato” del 1959 con la ruota che piega verso destra, sua la campagna pubblicitaria per il pneumatico “N+R” e quella per il pneumatico “Rolle”.
Noorda è capace di dilatare lo spazio e aprirsi al colore. Le linee diventano più elastiche e la forza del nero si attenua cedendo gradualmente all’utilizzo di sfumature di grigi: è una pubblicità “soffice” definita così per il modo che ha di generare sensazioni di leggerezza, come nel caso dell’annuncio pubblicitario per la “Palla dei campioni”. In altri, come nella pubblicità delle cinghie per trebbiatrici, l’elemento grafico si moltiplica creando dilatazioni spazio-temporali e conferendo all’immagine un’idea di movimento.