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Quando la retribuzione non è solo denaro

La buona impresa ha nelle risorse umane una delle più importanti chiavi del suo successo. È così è anche del buon imprenditore. Ed è così che attorno al tema della gestione delle risorse umane è fiorita una vasta casistica di metodi e approcci da usare a seconda dei casi concreti. Del gruppo fa parte anche metodo del total reward che  Michael Carbone, Gabriele Martinotti, Giovanna Paliotta e Roberta Scricco analizzano in un buon  Working paper elaborato nell’ambito dell’ultimo Master in risorse umane e organizzazione della Fondazione ISTUD.

Motivare – viene spiegato dagli autori -, fa parte del vocabolario aziendale da poco più di mezzo

secolo. Questo termine è divenuto centrale in seguito ad una presa di coscienza dell’universo

imprenditoriale rispetto alla necessità di attrarre e trattenere le migliori risorse. È da qui che inizia il ragionamento del gruppo di ricerca che affronta subito, dal punto di vista teorico il metodo del total reward inteso come un sistema premiante costituito da un’ampia gamma di strumenti retributivi che, stando agli autori, “si dimostra in grado di soddisfare, in maniera differenziata, i bisogni di tutte le tipologie di lavoratori”. Con più precisione, gli autori definiscono il total reward come un metodo che “determina una tipologia di compensazione che non guarda alle logiche della remunerazione con un contenuto economico-monetario e sterile, ma si affaccia all’orizzonte di una serie di valori che arricchiscono positivamente il dipendente e l’azienda, sia sotto ciascun profilo individuale, sia nella relazione che intercorre quotidianamente tra questi due attori”.

Il lavoro quindi prosegue secondo uno schema chiaro. Il primo capitolo introduce alcune delle principali teorie motivazionali e si occupa di definire gli elementi caratterizzanti dei sistemi di total reward. Il secondo capitolo espone gli elementi costitutivi nella costruzione di una politica retributiva, e la relativa normativa. Il terzo capitolo ha l’obiettivo di analizzare le tendenze in atto nel mondo organizzativo ed ipotizzare le prospettive future. Il quarto passaggio, infine, è quello che trasporta la teoria nella pratica analizzando i casi di due grandi aziende (Luxottica e Pirelli), e di una piccola e media impresa (Piovan).

Il lavoro di Carbone, Martinotti, Paliotta e Scricco ha un gran pregio: affronta in maniera efficace, chiara è breve un argomento complesso. È una buona base per iniziare a capire di più e meglio come affrontare il variegato mondo delle risorse umane in azienda.

 

Il sistema di total reward: attrarre, trattenere e motivare le risorse umane 

Michael Carbone, Gabriele Martinotti,Giovanna Paliotta, Roberta Scricco

Fondazione ISTUD, Master in risorse umane e organizzazione, 2015-2016

La buona impresa ha nelle risorse umane una delle più importanti chiavi del suo successo. È così è anche del buon imprenditore. Ed è così che attorno al tema della gestione delle risorse umane è fiorita una vasta casistica di metodi e approcci da usare a seconda dei casi concreti. Del gruppo fa parte anche metodo del total reward che  Michael Carbone, Gabriele Martinotti, Giovanna Paliotta e Roberta Scricco analizzano in un buon  Working paper elaborato nell’ambito dell’ultimo Master in risorse umane e organizzazione della Fondazione ISTUD.

Motivare – viene spiegato dagli autori -, fa parte del vocabolario aziendale da poco più di mezzo

secolo. Questo termine è divenuto centrale in seguito ad una presa di coscienza dell’universo

imprenditoriale rispetto alla necessità di attrarre e trattenere le migliori risorse. È da qui che inizia il ragionamento del gruppo di ricerca che affronta subito, dal punto di vista teorico il metodo del total reward inteso come un sistema premiante costituito da un’ampia gamma di strumenti retributivi che, stando agli autori, “si dimostra in grado di soddisfare, in maniera differenziata, i bisogni di tutte le tipologie di lavoratori”. Con più precisione, gli autori definiscono il total reward come un metodo che “determina una tipologia di compensazione che non guarda alle logiche della remunerazione con un contenuto economico-monetario e sterile, ma si affaccia all’orizzonte di una serie di valori che arricchiscono positivamente il dipendente e l’azienda, sia sotto ciascun profilo individuale, sia nella relazione che intercorre quotidianamente tra questi due attori”.

Il lavoro quindi prosegue secondo uno schema chiaro. Il primo capitolo introduce alcune delle principali teorie motivazionali e si occupa di definire gli elementi caratterizzanti dei sistemi di total reward. Il secondo capitolo espone gli elementi costitutivi nella costruzione di una politica retributiva, e la relativa normativa. Il terzo capitolo ha l’obiettivo di analizzare le tendenze in atto nel mondo organizzativo ed ipotizzare le prospettive future. Il quarto passaggio, infine, è quello che trasporta la teoria nella pratica analizzando i casi di due grandi aziende (Luxottica e Pirelli), e di una piccola e media impresa (Piovan).

Il lavoro di Carbone, Martinotti, Paliotta e Scricco ha un gran pregio: affronta in maniera efficace, chiara è breve un argomento complesso. È una buona base per iniziare a capire di più e meglio come affrontare il variegato mondo delle risorse umane in azienda.

 

Il sistema di total reward: attrarre, trattenere e motivare le risorse umane 

Michael Carbone, Gabriele Martinotti,Giovanna Paliotta, Roberta Scricco

Fondazione ISTUD, Master in risorse umane e organizzazione, 2015-2016

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